GIOVEDì 15 NOVEMBRE 2018 ( Lc. 17, 20-25)
“ Regno ”
Quasi nemmeno ce se ne accorge del regno di Dio!
Chissà cosa s’attendevano quei giudei pensando al regno di Dio annunciato da Gesù? E con quelle aspettative non possono accorgersi che in realtà il regno è già all’opera in mezzo a loro.
Chissà cosa s’attendevano quei giudei pensando al regno di Dio annunciato da Gesù? E con quelle aspettative non possono accorgersi che in realtà il regno è già all’opera in mezzo a loro.
Gesù aveva cercato di mostrarlo attraverso varie parabole, ma il regno è una realtà talmente nuova che ci trova impreparati ad accorgercene e a scoprirlo.
Bisognerebbe essere come quei due che vendettero tutto pur di acquistare campo e perla.
Ma loro avevano scoperto, se n’erano accorti…
Bisognerebbe essere come quei due che vendettero tutto pur di acquistare campo e perla.
Ma loro avevano scoperto, se n’erano accorti…
Ma chissà pure cosa intendiamo noi quando sentiamo parlare Gesù di “regno di Dio”?
Perché dovremmo desiderare e attendere questo regno?
Perché dovremmo desiderare e attendere questo regno?
Forse quando diciamo che desideriamo il regno di Dio lo facciamo perché è “cristianamente corretto” dirlo, visto che Gesù stesso ce lo mette sulla bocca insegnandoci il Padre Nostro.
Più o meno inconsciamente pensiamo che, va beh, sarà anche una cosa da desiderare, ma a noi interessa qualcos'altro, abbiamo bisogno di qualcos'altro!
Più o meno inconsciamente pensiamo che, va beh, sarà anche una cosa da desiderare, ma a noi interessa qualcos'altro, abbiamo bisogno di qualcos'altro!
Di conseguenza, quel “venga il tuo regno” della preghiera del Signore, lo pronunciamo sott’intendendo “il più tardi possibile” oppure “venga ANCHE il tuo regno”.
Facciamo fatica ad avere un’idea di cosa e di come possa essere questo regno di Dio.
Innanzitutto possiamo intuire che il regno di Dio è una realtà molto importante, perché Gesù continua a parlarne.
Poi, se stiamo al Vangelo di oggi, il regno di Dio “viene”, ossia è un dono: viene, giunge a noi… ed è una realtà non statica, ma dinamica, che accade e, come lascia chiaramente intendere Gesù nelle parabole che racconta per parlare del regno di Dio, è una realtà preziosa, bella. Un qualcosa di straordinario che accade, che coinvolge e porta gioia.
Il regno di Dio è l’irrompere silenzioso dell’amore di Dio nel mondo.
Il regno di Dio è l’irrompere silenzioso dell’amore di Dio nel mondo.
Il regno di Dio non è una realtà che costruiscono gli uomini, ma il mondo abitato da Dio e dalla sua misericordia.
Il regno di Dio è l’energia dell’amore di Dio operante in noi e nel mondo.
Il regno di Dio è l’energia dell’amore di Dio operante in noi e nel mondo.
Un amore che ci sa rendere uomini e donne che si fidano del Padre celeste, che costruiscono la pace e amano. Uomini e donne che non bestemmiano, non rubano, non uccidono, non giudicano, non calunniano, che non mentono e amano la verità, che perdonano e non condannano, che soffrono per amore e si pentono se peccano.
Una storia fatta di persone così, come Gesù, che donano la vita.
Una storia fatta di persone così, come Gesù, che donano la vita.
Infatti il regno di Dio, che viene senza strepito e spettacolarità, è l’esistenza personale e la storia dell’umanità vissute con Gesù come ‘il Signore’, lasciando che Gesù e la sua logica siano la nostra logica.
Ecco il regno di Dio in mezzo a noi!
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Ohhhh! “E’ necessario”…c’è questa espressione che ricorre molte volte nel vangelo di Luca in riferimento al soffrire e morire di Gesù.
E’ una Parola che lascia ammutoliti, perché apre una finestra sul mistero dell’amore di Dio per noi.
Ecco il regno di Dio in mezzo a noi!
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Ohhhh! “E’ necessario”…c’è questa espressione che ricorre molte volte nel vangelo di Luca in riferimento al soffrire e morire di Gesù.
E’ una Parola che lascia ammutoliti, perché apre una finestra sul mistero dell’amore di Dio per noi.
“E’ necessario” che Gesù ci ami in quella maniera folle che non si ferma nemmeno di fronte al rifiuto più deciso e cattivo.
E’ necessario soffrire? E’ necessario amare?
E’ necessario come è necessario che una mamma soffra le doglie del parto per dare la vita a quel bimbo. E’ necessario?
Come si fa a parlare di necessità nell’amore? Eppure chi ama sente impellente che l’amore porta con sé questa necessità: il sempre e il per sempre!
Che rende necessario il soffrire nell’amore è il limite dell’amato, l’indifferenza o il rifiuto da parte dell’amato.
E’ necessario soffrire? E’ necessario amare?
E’ necessario come è necessario che una mamma soffra le doglie del parto per dare la vita a quel bimbo. E’ necessario?
Come si fa a parlare di necessità nell’amore? Eppure chi ama sente impellente che l’amore porta con sé questa necessità: il sempre e il per sempre!
Che rende necessario il soffrire nell’amore è il limite dell’amato, l’indifferenza o il rifiuto da parte dell’amato.
Allora è necessario?
Sì! Perché un amore che non sia disposto a soffrire è un amore da nulla!
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PARADISO E INFERNO (Bruno Ferrero)
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Un sant'uomo ebbe un giorno a conversare con Dio e gli chiese: "Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno".
Dio condusse il sant'uomo verso due porte.
Aprì una delle due e gli permise di guardare all'interno.
Al centro della stanza, c'era una grandissima tavola rotonda.
Sulla tavola, si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso.
Il sant'uomo sentì l'acquolina in bocca.
Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato.
Avevano tutti l'aria affamata.
Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, legati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po', ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del braccio, non potevano portare il cibo alla bocca.
Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.
Dio disse: "Hai appena visto l'Inferno".
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PARADISO E INFERNO (Bruno Ferrero)
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Un sant'uomo ebbe un giorno a conversare con Dio e gli chiese: "Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno".
Dio condusse il sant'uomo verso due porte.
Aprì una delle due e gli permise di guardare all'interno.
Al centro della stanza, c'era una grandissima tavola rotonda.
Sulla tavola, si trovava un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso.
Il sant'uomo sentì l'acquolina in bocca.
Le persone sedute attorno al tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato.
Avevano tutti l'aria affamata.
Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, legati alle loro braccia.
Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e raccoglierne un po', ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo del braccio, non potevano portare il cibo alla bocca.
Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro sofferenze.
Dio disse: "Hai appena visto l'Inferno".
Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta.
Dio l'aprì.
La scena che l'uomo vide era identica alla precedente.
C'era la grande tavola rotonda, il recipiente colmo di cibo delizioso, che gli fece ancora venire l'acquolina in bocca, e le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici.
Questa volta, però, le persone erano ben nutrite e felici e conversavano tra di loro sorridendo.
Dio l'aprì.
La scena che l'uomo vide era identica alla precedente.
C'era la grande tavola rotonda, il recipiente colmo di cibo delizioso, che gli fece ancora venire l'acquolina in bocca, e le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i cucchiai dai lunghi manici.
Questa volta, però, le persone erano ben nutrite e felici e conversavano tra di loro sorridendo.
Il sant'uomo disse a Dio: "Non capisco!".
"E' semplice", rispose Dio, "dipende da un'abilità: essi hanno appreso a nutrirsi reciprocamente tra loro, mentre gli altri non pensano che a loro stessi".
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Pace e bene, buona giornata!
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+ Dal Vangelo secondo Luca
"E' semplice", rispose Dio, "dipende da un'abilità: essi hanno appreso a nutrirsi reciprocamente tra loro, mentre gli altri non pensano che a loro stessi".
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Pace e bene, buona giornata!
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+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».
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