GIOVEDì 29 NOVEMBRE 2018 ( Lc. 21, 20-28)
“ ALZATE IL CAPO ”
Ancora una volta l’invito alla speranza arriva in un contesto di apparente negatività. Ma come abbiamo già avuto modo di riflettere, tutti i cataclismi elencati in queste pagine evangeliche non sono catastrofi cosmiche, ma il prevalere della gloria del Risorto sulle presunte potenze del mondo e degli inferi.
E’ il Signore, che si fa spazio e che viene, a far cadere astri, sole e luna e ogni altra cosa. I drammi che l’umanità vive non sono il segno che il male ha prevalso, ma che il bisogno di salvezza è colmo e, quindi, preludio del vincente irrompere del Signore sopra le vicende contorte e dolorose dell’umanità.
L’arrivo del Signore è, per coloro che hanno sperato, in lui la salvezza. Pertanto il credente in Cristo vive nella storia con la speranza, che non è semplicemente un sperare che qualcosa avvenga, ma sperare in una persona che è fedele!
La speranza cristiana così è l’atteggiamento che qualifica l’esistenza come attesa del compimento.
Spesso si fa l’errore di confondere la speranza con il dubbio.
Infatti, quando dico: «spero che il Signore venga a salvare», in fondo ammetto che potrebbe non essere così e quindi manifesto il dubbio che possa non accadere.
Invece, la speranza cristiana è certa della salvezza, semplicemente attende che si realizzi in maniera definitiva, che si compia!
La speranza è la fede nel tempo e prende corpo nella carità. Infatti, se sono certo che il Signore salva e viene vivo con questa certezza e quindi agisco nella storia a partire da essa e, pertanto, il mio agire prende le fattezze dell’amore.
In altre parole il credente in Cristo vive con un occhio al cielo e uno sulla terra, come un pianista che tiene un occhio allo spartito e uno alla tastiera.
E’ quello che chiamo lo “strabismo cristiano”: la fede che si rende operosa, attraverso la speranza, nella carità!
Come si vede se hai la fede e vivi nella speranza? Se ami!
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ARRIVARONO SOLO IN TRE (Bruno Ferrero)
Forse non tutti sanno che un tempo, quando non esistevano i computer, tutto il sapere del mondo era concentrato nella mente di sette persone sparse nel mondo: i famosi Sette Savi, i sette sapienti che conoscevano i come, i quando, i perché, i dove di ogni cosa che accadeva. Erano talmente importanti che erano considerati dalla gente dei re, anche se non lo erano; per questo erano chiamati Re Magi.
Nell'anno O, studiando le loro pergamene segrete, tutti e sette i Magi giunsero ad una strabiliante conclusione: proprio in una notte di quell'anno sarebbe apparsa una straordinaria stella che li avrebbe guidati alla culla dei Re dei re.
Da quel momento passarono ogni notte a scrutare il cielo e a fare preparativi, finché davvero una notte nel cielo apparve una stella luminosissima; i Sette Savi partirono dai sette angoli del mondo dove si vivevano e si misero a seguire la stella che indicava loro la strada.
Tutto quello che dovevano fare era non perderla mai di vista.
Ognuno dei sette Magi, tenendo gli occhi fissi sulla stella, che poteva vedere giorno e notte, cavalcava per raggiungere il Monte delle Vittorie, dove era stabilito che i sette savi dovevano incontrarsi per formare una sola carovana.
Olaf, re Mago della Terra dei Fiordi, attraversò le catene dei monti di ghiaccio e arrivò presto in una valle verde, dove gli alberi erano carichi di frutti squisiti e il clima dolce e riposante; il mago vi si trovò così bene che decise di costruirsi un castello. Così, ben presto, si scordò della stella.
Igor, re Mago del Paese dei Fiumi, era un giovane forte e coraggioso, abile con la spada e molto generoso. Attraversando il regno del re Rosso, un sovrano crudele e malvagio, decise di riportare la pace e la giustizia per quel popolo maltrattato; così divenne il difensore dei poveri e degli oppressi, perse di vista la stella e non la cercò più.
Yen Hui era il re Mago del Celeste Impero, era uno scienziato e un filosofo, appassionato di scacchi. Un giorno arrivò in una splendida città dove uno studioso teneva una conferenza sulle origini delll'universo; Yen Hui non riuscì a resistere, lo sfidò ad un dibattito pubblico, si confrontarono su tutti i campi del sapere e per ultimo iniziarono una memorabile partita a scacchi che durò una settimana. Quando si ricordò della stella era troppo tardi: non riuscì più a trovarla.
Lionel era un re Mago poeta e musicista, che veniva dalle terre dell'Ovest e viaggiava solo con strumenti musicali. Una sera fu ospitato per la notte da un ricco signore di un pacifico villaggio. Durante il banchetto in suo onore, la figlia del signore danzò e cantò per gli invitati e Lionel se ne innamorò perdutamente; così finì per pensare solo a lei e nel suo cielo la stella miracolosa scomparve piano piano.
Solo Melchior, re dei Persiani, Balthasar, re degli Arabi e Gaspar, re degli Indi, abituati alla fatica e ai sacrifici, non diedero mai riposo ai loro occhi, per non rischiare di perdere di vista la stella che segnava il cammino, certi che essa li avrebbe guidati alla culla del Bambino, venuto sulla terra a portare pace e amore. Così ognuno di loro arrivò puntuale all'appuntamento al Monte delle Vittorie, si unì ai compagni e insieme ripresero la loro marcia verso Betlemme, guidati dalla stella cometa, più luminosa che mai.
Pace e bene , buona giornata!
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 21, 20-28
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città; quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo. Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.
Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

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