LUNEDì 5 NOVEMBRE 2018 (Lc. 14, 12-14)
" RICAMBIARTI "
Condividere la mensa è un gesto di comunione significativo e più la relazione è importante e più si sente il desiderio di cenare insieme. 
Non a caso Gesù si è inventato un sacramento con il pasto, con la cena precisamente. Una cena in cui tutti partecipano dello stesso cibo (pane) e dello stesso calice (vino): il sacramento che realizza la comunione con lui.
Gesù in quella cena chiama i suoi commensali "amici"!
Pertanto come fa a chiedere a noi di invitare a cena degli estranei?
Invitare a pranzo non è solo un gesto di elemosina, ma, come abbiamo già avuto modo di dire, è inserire i poveri nel giro delle proprie amicizie, fare un gesto di comunione fraterna con loro.
E' abbastanza normale invitare a cena chi ci fa del bene o chi è amico.
La logica di Gesù è capovolta: per lui da preferire sono poveri, zoppi, ciechi, storpi...e raccomanda di non invitare amici, fratelli, parenti. ricchi. Questi infatti possono ricambiare e, di fatto, ricambieranno. E se non ricambiassero, cominceremmo a sentirli scortesi e più o meno lentamente li allontaneremmo fino a non invitarli più.
Non dobbiamo dimenticare, però, che l'amore non si ricambia: si diffonde! L'amore spacca le regole della reciprocità... (ma su questo ci intratteneremo un'altra volta).
Quanto spesso noi, invece, ci comportiamo secondo la logica dello scambio...
Per cui se qualcuno ti fa un servizio, un regalo, un invito tu subito ti senti in dovere di ricambiare in qualche modo. E ti sembra, così, anche di essere stato grato, perché hai pareggiato i conti.
Viviamo in una società incapace di spazi di gratuità e che non sopporta di non poter bilanciare i conti.
Nell'amore i conti non si bilanciano, anzi i conti non ci sono nemmeno!
Ma proviamo a pensare: forse che qualcuno di voi può ricambiare e pareggiare i conti con i proprio genitori per avergli donato la vita? L'unica risposta adeguata a questo dono è farlo a nostra volta, esserlo. Ossia divenire noi pure donatori di vita.
Vedete come l'amore non si ricambia, ma si diffonde?
Ma noi viviamo in una società incapace di spazi di gratuità e che non sopporta di non poter bilanciare i conti.
Eppure "sarai beato perché non hanno da ricambiarti!"
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VIZIARE I POVERI (S. Madre Teresa di Calcutta)
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Una volta, in un convegno a Bangalore, una suora si alzò e mi disse: “Lei, Madre Teresa, abitua male i poveri facendo come fa”. Voleva dire: “Col servirli gratuitamente”. Infatti, il nostro quarto voto ci impegna a questo. Io le risposi: “Ha ragione, ma non c’è nessuno che ci abitua così male come Dio, che ci dà tutto gratuitamente e non abbiamo mai da pagare per nulla. Non pagheremo mai il sangue prezioso che Suo Figlio ha sparso per noi”. Poi aggiunsi: “Ci sono nel mondo tante Congregazioni che stanno viziando i ricchi. È bene che ce ne stia almeno una che vizi i poveri”.
Pace e bene, buona giornata!

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