MARTEDì 20 NOVEMBRE 2018 (Lc. 19, 1-10)
“ DEVO ”
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Come Dio guarda gli uomini, chiunque essi siano, è il Vangelo che ce lo dice.
E’ lo sguardo di Gesù di Nazareth che rende visibile lo sguardo invisibile di Dio.
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Come Dio guarda gli uomini, chiunque essi siano, è il Vangelo che ce lo dice.
E’ lo sguardo di Gesù di Nazareth che rende visibile lo sguardo invisibile di Dio.
Gli uomini (la folla tra l’altro) vedono che tu sei peccatore, il capo di pubblicani… Gesù vede che sei figlio di Abramo.
Ancora una volta la folla diventa ostacolo per l’incontro con Gesù e quando questo accade mormora.
Non riesce ad accettare che Zaccheo possa avere accesso a Gesù.
Zaccheo non è certo un pio israelita, nemmeno apparentemente, come invece tanti di loro.
Proprio perché pii, si sentono in diritto di mormorare: se sei un pio israelita, non puoi non mormorare di fronte a questo scandalo di Gesù che entra nella casa del capo dei pubblicani!
Non riesce ad accettare che Zaccheo possa avere accesso a Gesù.
Zaccheo non è certo un pio israelita, nemmeno apparentemente, come invece tanti di loro.
Proprio perché pii, si sentono in diritto di mormorare: se sei un pio israelita, non puoi non mormorare di fronte a questo scandalo di Gesù che entra nella casa del capo dei pubblicani!
Questo terribile meschino ruolo della folla fa da specchio a tante situazioni che, purtroppo, accadono anche oggi nelle nostre comunità.
Il centro del Vangelo è la rivelazione del modo con cui Dio si pone davanti all’uomo.
Se il Vangelo avesse detto semplicemente come l’uomo debba porsi davanti a Dio, avrebbe lasciato ancora spazio per le differenze.
Avendo, invece, capovolto lo sguardo, dicendo cioè come Dio si pone davanti all’uomo, le differenze scompaiono. Perché rimane pur vero quanto affermava san Francesco d’Assisi: «Quanto un uomo vale davanti a Dio, tanto vale e non di più».
Se il Vangelo avesse detto semplicemente come l’uomo debba porsi davanti a Dio, avrebbe lasciato ancora spazio per le differenze.
Avendo, invece, capovolto lo sguardo, dicendo cioè come Dio si pone davanti all’uomo, le differenze scompaiono. Perché rimane pur vero quanto affermava san Francesco d’Assisi: «Quanto un uomo vale davanti a Dio, tanto vale e non di più».
Che bella, invece, la figura di Zaccheo che pur di vedere questo Gesù, di cui avrà sicuramente sentito parlare - e che parlare! -, non ha paura delle brutte figure, di passare per ridicolo e sale su una pianta.
Forse è una delle poche volte della vita in cui Zaccheo riesce ad essere se stesso, ad uscire dal ruolo, dall’etichetta ed è proprio il passaggio di Gesù che lo rende libero di esserlo.
Non si preoccupa di cosa penseranno gli altri – che tra l’altro lo detestano! -.
A lui interessa vedere chi sia Gesù!
Non si preoccupa di cosa penseranno gli altri – che tra l’altro lo detestano! -.
A lui interessa vedere chi sia Gesù!
Tutto questo movimento interiore ed esteriore di Zaccheo, non sfugge a Gesù il quale lo intercetta e gli cambia la vita.
Ma Gesù non fa prediche, rimproveri, esortazioni. Semplicemente si auto-invita a pranzo e offre un balsamo capace di rovesciare i cuori, di ribaltare le esistenze, di colorare il grigio: la gioia!
Per Gesù è una necessità fermarsi da Zaccheo, non un imprevisto.
E questa è la rivelazione più bella e desiderabile: per Dio noi non siamo imprevisti, ma priorità!
STRATEGIA DELL’ANATRA (Bruno Ferrero)
Tre giovani avevano compiuto diligentemente i loro studi alla scuola di grandi maestri.
Prima di lasciarsi fecero una promessa: avrebbero percorso il mondo e si sarebbero ritrovati dopo un anno, portando la cosa più preziosa che fossero riusciti a trovare.
Prima di lasciarsi fecero una promessa: avrebbero percorso il mondo e si sarebbero ritrovati dopo un anno, portando la cosa più preziosa che fossero riusciti a trovare.
Il primo non ebbe dubbi: partì alla ricerca di una gemma splendida ed inestimabile. Attraversò mari e monti e deserti, salì montagne e visitò città sinché non l’ebbe trovata : era la più splendida gemma che avesse mai rifulso sotto il sole. Tornò allora in patria in attesa degli amici.
Il secondo tornò dopo poco tenendo per mano una ragazza dal volto dolce e attraente.
“Ti assicuro che non c’è nulla di più prezioso di due persone che si amano” disse.
“Ti assicuro che non c’è nulla di più prezioso di due persone che si amano” disse.
Si misero ad aspettare il terzo amico.
Molti anni passarono prima che questi arrivasse.
Era infatti partito alla ricerca di Dio.
Aveva consultato i più celebrati maestri di tutte le contrade, ma non aveva trovato Dio: Aveva studiato e letto, ma senza trovare Dio.
Aveva rinunciato a tutto, ma Dio non lo aveva trovato.
Era infatti partito alla ricerca di Dio.
Aveva consultato i più celebrati maestri di tutte le contrade, ma non aveva trovato Dio: Aveva studiato e letto, ma senza trovare Dio.
Aveva rinunciato a tutto, ma Dio non lo aveva trovato.
Un giorno, spossato per tanto girovagare, si abbandonò nell’erba sulla riva di un lago. Incuriosito seguì le affannate manovre di un’anatra che in mezzo ai canneti cercava i piccoli che si erano allontanati da lei. I piccoli erano numerosi e vivaci, e sino al calar del sole l’anatra cercò, nuotando senza posa tra i canneti, finché non ebbe ricondotto sotto la sua ala l’ultimo dei suoi nati.
Allora l’uomo sorrise e fece ritorno al paese.
Quando gli amici lo videro, uno gli mostrò la gemma e l’altro la ragazza che era diventata sua moglie, poi pieni di attesa gli chiesero: “ E tu, cos’hai trovato di prezioso? Qualcosa di magnifico, se hai impiegato tanti anni: Lo vediamo dal tuo sorriso…”.
“Ho cercato Dio”- rispose il terzo giovane.
“E lo hai trovato?” chiesero i due, sbalorditi.
“Ho scoperto che era Lui che cercava me…”
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Pace e bene e buona giornata!
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LEGGI IL VANGELO (Lc. 19, 1-10)
“Ho cercato Dio”- rispose il terzo giovane.
“E lo hai trovato?” chiesero i due, sbalorditi.
“Ho scoperto che era Lui che cercava me…”
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Pace e bene e buona giornata!
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LEGGI IL VANGELO (Lc. 19, 1-10)
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
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