MERCOLEDì 31 OTTOBRE 2018 (Lc. 13, 22-30)
" Sforzatevi! "
A Gesù la questione su quanti si salvano, pare una domanda oziosa e ci conduce dal piano della curiosità a quello della sapienza.
Nelle scuole di teologia al tempo di Gesù si era sviluppato un dibattito sul numero di quanti si sarebbero salvati.
La risposta di Gesù sposta l'attenzione dal numero al come si è salvati.
E cosa dice Gesù sul modo di essere salvati?
"Sforzatevi!".
Che parola fuori moda! Lo sforzo oggi è bandito dall'egemonia dello spontaneismo. Per cui sarebbe vero solo ciò che sento e, quindi, se non sento e non mi viene spontanea una cosa, sforzarsi di farla sarebbe essere falsi, non autentici.
E poi Gesù parla di tempistica e di misure...
Quelli che nella parabola rimangono fuori cercano di mostrare che in realtà non meritano l'esclusione, perché godevano di una certa familiarità con il Signore e quindi non può negare di conoscerli.
Ma in questo modo non fanno altro che autoaccusarsi. Infatti hanno avuto il maestro che insegnava sulle loro piazze, hanno potuto mangiare con lui eppure non hanno scelto di stare con lui, di seguirlo, di ascoltarlo....
Hanno pensato che avrebbero potuto farlo in un altro momento...Pensavano di aver diritto di entrare per una questione di privilegio.
Ohhh quanto assomigliamo a loro!
Non basta essere battezzati, andare a messa, essere amici di un vescovo per essere salvati.
Occorre vivere secondo il battesimo ricevuto! Anzi, occorre "sforzarsi" di vivere secondo il battesimo ricevuto!
Infatti la porta, a causa del peccato, è un amore diventato oneroso: è la strettoia della croce che da vicolo cieco si è trasformata in via di salvezza.
La porta è stretta perché noi, giorno dopo giorno, diventiamo sempre più grossi, riempiendoci di cose, di peccati e di superbia: di noi stessi!
Più diventiamo ciccioni e più quella porta si fa stretta!
Dio vuole salvare tutti!
Il problema è se noi, se tu sei tra coloro che fanno di tutto per accogliere la salvezza che Dio ti offre in Cristo Gesù, la porta.
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IL BUFFONE DEL RE ( Bruno Ferrero)
Un re aveva al suo servizio un buffone di corte che gli riempiva le giornate di battute e scherzi. Un giorno, il re affidò al buffone il suo scettro dicendogli: "Tienilo tu, finché non troverai qualcuno più stupido di te: allora potrai regalarlo a lui".
Qualche anno dopo, il re si ammalò gravemente. Sentendo avvicinarsi la morte, chiamò il buffone, a cui in fondo si era affezionato, e gli disse: "Parto per un lungo viaggio". "Quando tornerai? Fra un mese? ". "No", rispose il re, "non tornerò mai più". "E quali preparativi hai fatto per questa spedizione?", chiese il buffone.
"Nessuno!", fu la triste risposta.
"Tu parti per sempre", disse il buffone, "e non ti sei preparato per niente? To', prendi lo scettro: ho trovato uno più stupido di me!".
Pace e bene, buona giornata!

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