SABATO 1 DICEMBRE 2018 (Lc. 21, 34-36)
“ Attenti ”
La morte improvvisa di una persona cara, come è stata quella di Lorenzo l’altro ieri, ci prende per il collo attraverso il cuore.
Assieme al turbinio di sentimenti e al dispiacere profondo per aver “perso” un caro compagno di viaggio, ti senti interpellato in prima persona dalla vita e dalla sua serietà.
Le parole di Gesù di oggi e di domani, allora, suonano in maniera diversa dal solito e sembrano capaci di raggiungerti là dove solitamente non entri e non fai entrare nessuno, nemmeno il Signore.
Non entri ed evadi anestetizzando il cuore – come direbbe Gesù – “in dissipazioni, ubriachezze ed affanni della vita”.
Per questo tutto accade “all’improvviso” e quel giorno può piombarti addosso all’improvviso, perché tu vivi altrove, non “sul pezzo”.
Per una donna che attende che il figlio torni a casa dalla guerra il suo arrivo sarà magari improvviso, ma non certo inaspettato e inatteso!
Dipende sempre dal tipo di relazione che hai: se invece di essere suo figlio fosse uno sconosciuto o, peggio, un suo nemico sarebbe ben diverso.
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LA VISITA (Bruno Ferrero)
Un giorno, in una parrocchia, arrivò un messaggio direttamente dal Paradiso.
«Questa sera verrò a farvi visita. Gesù».
Il parroco si affrettò ad annunciarlo a tutti e la gente arrivò in massa per vederlo.
Tutti si aspettavano da Gesù una bella predica, ma egli si limitò a sorridere al momento delle presentazioni e disse: «Buonasera».
Erano tutti disposti a ospitarlo per la notte, soprattutto il parroco, ma egli rifiutò gentilmente l’invito e disse che avrebbe trascorso la notte in chiesa.
Cosa che tutti approvarono.
Egli se ne andò senza far rumore l’indomani mattina presto, prima che venissero aperte le porte della chiesa.
Quando tornarono, il parroco e gli altri scoprirono che la chiesa era stata oggetto di atti di vandalismo.
Dovunque sulle pareti era scarabocchiata una parola.
Sempre la stessa: attenzione.
Non un solo angolo era stato risparmiato: le porte, le finestre, le colonne, il pulpito, l’altare, persino la Bibbia che stava sul leggio.
Attenzione.
Incisa a grandi e piccole lettere, con i pennarelli, a penna, con lo spray e dipinta in tutti i colori possibili.
Dovunque l’occhio si posasse, si potevano scorgere le parole: «Attenzione, attenzione, attenzione, attenzione, attenzione, attenzione...».

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TRE PAROLE (Bruno Ferrero)
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Un giovane e ambizioso cavaliere era noto per la vita dissoluta e sfrenata. Un buon frate cercò di farlo riflettere sui rischi che avrebbe corso presentandosi con l'anima così carica di peccati all'ultimo giudizio del Signore.
"Non ho nessuna paura" rispose sprezzante il cavaliere. "So che il Signore è buono e misericordioso. Poco prima di morire pronuncerò tre parole che mi garantiranno la salvezza eterna. Dirò: Gesù, pietà, perdonami".
Il frate scosse la testa e il cavaliere, ridendo, riprese la sua vita depravata.
Un giorno, durante un terribile temporale, cavalcava a spron battuto sulle rive di un fiume gonfio d'acqua. Non voleva mancare ad una festa. Un fulmine spaventò il cavallo che lo disarcionò e lo fece piombare nella violenta corrente del fiume.
Le ultime tre parole del cavaliere, prima di morire, furono: "Crepa bestiaccia infame!".
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Pace e bene e buona giornata!
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+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

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