SABATO 3 NOVEMBRE 2018 ( Lc. 14, 1. 7-11)
" Vieni più avanti "
Accogliere Gesù, il Signore, nella nostra casa, ossia nella nostra vita, significa esporsi al suo sguardo.
Egli mette a nudo per fare verità e questo ci fa paura.
Un errore che si fa è quello di pensare che seguire Gesù sia una cosa che ci mortifica; che stare con Gesù ci si rimette. "Se per stare con Gesù bisogna mettersi all'ultimo posto...ciao! è meglio seguire qualcun altro!", pensiamo senza ammetterlo.
Nel nostro mondo le persone che contano, sono i personaggi di successo, i potenti, i manager, gli scienziati, i divi, i VIP, i ricchi...e queste persone le invidiamo!
Così spendiamo un mare di energie per cercare di essere come loro, così "importanti" da piacere agli uomini e da diventare "invidiabili".
Proprio come gli invitati del Vangelo che sceglievano i primi posti.
Che poi è assurdo! Perché è assai meglio diventare amabili che invidiabili!
Noi scriviamo la storia a partire dai re, dai papi, dagli scienziati e dai grandi scrittori, dai guerrieri e dagli industriali...è il nostro modo superficiale di vedere il mondo.
Gesù però non guarda così!
Lo sguardo di Gesù cambia le carte in tavola e il 2 di coppe vale più dell'asso di briscola.
Ma noi, che diffidiamo del Signore, siamo più preoccupati di piacere agli uomini che a Dio. Così pensiamo che se siamo i primi allora piacciamo agli uomini. Nooo!
Ma a chi piacciono i primi???
Tu li invidi i primi!!!
Quelli che hanno una posizione migliore della tua e che si fanno strada sgomitando non ti sono simpatici.
Invece non ti senti forse più attirato da chi è umile? Non stai più volentieri con uno che è umile?
Gesù non lascia l'ultimo all'ultimo posto, nel dimenticatoio, ma lo fa sedere al primo posto, davanti a tutti!
Gesù ancora una volta ci indica che la vera pace, la gioia la si trova nel vivere secondo la logica del Vangelo, non secondo la logica del mondo.
Invece noi ci accontentiamo di essere qualcuno per il mondo, piuttosto che cercare di essere il primo secondo il Vangelo.
Ecco la raccomandazione a non invitare amici, fratelli, parenti, ricchi, perché questi poi ti ricambiano e tutto finisce qui.
Invita invece poveri, zoppi, ciechi, storpi perché non potendo ricambiarti ti permettono di essere gratuito, quindi di essere il primo nell'amore.
Invitare a pranzo non è solo un gesto di elemosina, ma è inserire i poveri nel giro delle proprie amicizie.
A questo punto scatta quello che tanto affannosamente e inutilmente cerchiamo desiderando e mettendoci ai primi posti: "beato te!".
Che strana beatitudine oggi...
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L'ASINO E IL BUE (Bruno Ferrero)
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Mentre Giuseppe e Maria erano in viaggio verso Betlemme, un angelo radunò tutti gli animali per scegliere i più adatti ad aiutare la Santa Famiglia nella stalla.
Per primo, naturalmente, si presentò il leone. “Solo un re è degno di servire il Re del mondo”, ruggì “io mi piazzerò all’entrata e sbranerò tutti quelli che tenteranno di avvicinarsi al Bambino!”.
“Sei troppo violento” disse l’angelo.
Subito dopo si avvicinò la volpe. Con aria furba e innocente, insinuò: “Io sono l’animale più adatto. Per il figlio di Dio ruberò tutte le mattine il miele migliore e il latte più profumato. Porterò a Maria e Giuseppe tutti i giorni un bel pollo!”
“Sei troppo disonesta”, disse l’angelo.
Tronfio e splendente arrivò il pavone. Sciorinò la sua magnifica ruota color dell’iride: “Io trasformerò quella povera stalla in una reggia più bella dei palazzo di Salomone!”.
“Sei troppo vanitoso” disse l’angelo.
Passarono, uno dopo l’altro, tanti animali ciascuno magnificando il suo dono. Invano. L’angelo non riusciva a trovarne uno che andasse bene.
Vide però che l’asino e il bue continuavano a lavorare, con la testa bassa, nel campo di un contadino, nei pressi della grotta.
L’angelo li chiamò: “E voi non avete niente da offrire?”. “Niente”, rispose l’asino e afflosciò mestamente le lunghe orecchie, “noi non abbiamo imparato niente oltre all’umiltà e alla pazienza. Tutto il resto significa solo un supplemento di bastonate!”.
Ma il bue, timidamente, senza alzare gli occhi, disse: “Però potremmo di tanto in tanto cacciare le mosche con le nostre code”.
L’angelo finalmente sorrise: “Voi siete quelli giusti!”.
La pace, la gioia, la grandezza le si trovano vivendo secondo la logica del Vangelo, secondo la logica di Gesù!
Pace e bene, buona giornata!


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