VENERDì 23 NOVEMBRE 2018 ( Lc. 19, 45-48)
“Tempio”
Questo stringato brano di Vangelo ci permette di abbozzare qualche riflessione significativa per la nostra vita.
«…entrato nel tempio, si mise a scacciare…».
L’evangelista Giovanni commenta che i suoi discepoli si ricordavano che sta scritto: lo zelo per la tua casa mi divorerà.
In un altro passo sempre san Giovanni annota che Gesù camminava nel tempio nel portico di Salomone (Gv 10, 22).
In un altro passo sempre san Giovanni annota che Gesù camminava nel tempio nel portico di Salomone (Gv 10, 22).
Chissà cosa provava Gesù a camminare nel tempio, a entrare nel tempio?
Una volta una persona mi disse che quando entra in chiesa per una visita, ha come la percezione che il Signore le dica: «Finalmente sei arrivata! Ti aspettavo!».
Pensate Gesù!
Nel tempio dove c’era il “Santo dei Santi”, la “dimora dell’Altissimo”... e Gesù il Figlio suo che entra nel tempio…
Nel tempio dove c’era il “Santo dei Santi”, la “dimora dell’Altissimo”... e Gesù il Figlio suo che entra nel tempio…
C’è da fare silenzio…..ssssccchhhhhhhhhhhh….silenzio e contemplare……
Noi come entriamo nelle chiese?
Come stiamo nelle chiese?
Nelle nostre chiese ci raduniamo a celebrare il Giorno del Signore, la messa domenicale e custodiamo la presenza reale del Signore come eucaristia.
Che conto ne facciamo di questo luogo così importante?
Come stiamo nelle chiese?
Nelle nostre chiese ci raduniamo a celebrare il Giorno del Signore, la messa domenicale e custodiamo la presenza reale del Signore come eucaristia.
Che conto ne facciamo di questo luogo così importante?
San Francesco aveva una venerazione tutta particolare per le chiese.
«Ti adoriamo Signore Gesù Cristo, qui e in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo».
Questa è la preghiera che voleva che i suoi frati recitassero ogni volta che, anche solo da lontano, vedevano una chiesa.
Tale era la venerazione di san Francesco per le chiese, che non sopportava di vederle lasciate al degrado o nella sporcizia ed egli stesso, quando ne trovava qualcuna così, si metteva a spazzare, prima di correggere amabilmente il sacerdote che la custodiva.
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Tale era la venerazione di san Francesco per le chiese, che non sopportava di vederle lasciate al degrado o nella sporcizia ed egli stesso, quando ne trovava qualcuna così, si metteva a spazzare, prima di correggere amabilmente il sacerdote che la custodiva.
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Poi colpisce il contrasto tra il “cercare di farlo morire” e il “pendere dalle sue labbra”.
Viene proprio da dire che non c’è posto per una via intermedia di fronte a Gesù, una mezza misura. L’indifferenza non è ammessa, perché essa stessa è già un rifiuto.
Viene proprio da dire che non c’è posto per una via intermedia di fronte a Gesù, una mezza misura. L’indifferenza non è ammessa, perché essa stessa è già un rifiuto.
Pendere dalle labbra di Gesù. Cosa può voler dire?
Innanzitutto è un pendere dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
Viene in mente ancora San Francesco di Assisi, il quale aveva una venerazione tutta particolare anche per la Parola di Dio scritta, perché era la parola di Gesù.
Da qui il desiderio di leggere e ascoltare la sua Parola per il semplice fatto che è la parola di Gesù.
E San Francesco ci orienta ad un ascoltare che si espanda in un sperimentare/vivere la Parola così com’è, pendendo appunto dalle sue labbra.
Senza troppe questioni, spiegazioni e interpretazioni, ma così come la comprendi.
Senza troppe questioni, spiegazioni e interpretazioni, ma così come la comprendi.
Poi pendere dalle labbra di Gesù può voler dire fidarsi ciecamente di Gesù, senza riserve né esitazioni, in un atteggiamento di continua meraviglia, di stupore.
E qui colpisce ancora un altro contrasto che il Vangelo di Giovanni riporta al capitolo settimo.
Da un alto la folla che di fronte alle parole di Gesù, piena di stupore, esclama: «Mai un uomo ha parlato così!» (Gv 7, 46).
Dall’altro lato i Giudei, i quali urtati sentenziano: «Questa gente che non conosce la legge è maledetta!» (Gv 7, 49).
Dall’altro lato i Giudei, i quali urtati sentenziano: «Questa gente che non conosce la legge è maledetta!» (Gv 7, 49).
E’ proprio vero: davanti a Gesù non c’è spazio per le vie di mezzo: o con lui o contro di lui!
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Dalla Leggenda Perugina
PULIZIA DELLE CHIESE
1565 18./
In altro tempo, quando Francesco abitava presso Santa Maria della Porziuncola, e i frati erano ancora pochi, andava talora per i villaggi e le chiese dei dintorni di Assisi, annunziando e predicando al popolo di fare penitenza.
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Dalla Leggenda Perugina
PULIZIA DELLE CHIESE
1565 18./
In altro tempo, quando Francesco abitava presso Santa Maria della Porziuncola, e i frati erano ancora pochi, andava talora per i villaggi e le chiese dei dintorni di Assisi, annunziando e predicando al popolo di fare penitenza.
E in questi suoi giri portava una scopa per pulire le chiese.
Molto soffriva Francesco nell’entrare in una chiesa e vederla sporca.
Così, dopo aver predicato al popolo, faceva riunire in un posto fuori mano tutti i sacerdoti che si trovavano presenti, per non essere udito dalla gente.
E parlava della salvezza delle anime, e specialmente inculcava loro di avere la massima cura nel mantenere pulite le chiese, gli altari e tutta la suppellettile che serve per la celebrazione dei divini misteri.
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GLI OCCHI ( Bruno Ferrero)
Una giovane mamma, in cucina, preparava la cena con la mente totalmente concentrata su ciò che stava facendo: preparare le patatine fritte.
Stava lavorando sodo proprio per preparare un piatto che i bambini avrebbero apprezzato molto.
Le patatine fritte erano il piatto preferito dai bambini.
Il bambino più piccolo di quattro anni aveva avuto una intensa giornata alla scuola materna e raccontava alla mamma quello che aveva visto e fatto.
La mamma gli rispondeva distrattamente con monosillabi e borbottii.
Qualche istante dopo si sentì tirare la gonna e udì: «Mamma…».
La donna accennò di sì col capo e borbottò anche qualche parola.
Sentì altri strattoni alla gonna e di nuovo: «Mamma…».
Gli rispose ancora una volta brevemente e continuò imperterrita a sbucciare le patate.
Passarono cinque minuti. Il bambino si attaccò alla gonna della mamma e tirò con tutte le sue forze.
La donna fu costretta a chinarsi verso il figlio.
Il bambino prese il volto della madre fra le manine paffute, lo portò davanti al proprio viso e disse: «Mamma, ascoltami con gli occhi!».
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Ascoltare qualcuno con gli occhi significa dirgli: «Tu sei importante per me». Tutte le cose importanti passano attraverso gli occhi.
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Pace e bene, buona giornata!
Così, dopo aver predicato al popolo, faceva riunire in un posto fuori mano tutti i sacerdoti che si trovavano presenti, per non essere udito dalla gente.
E parlava della salvezza delle anime, e specialmente inculcava loro di avere la massima cura nel mantenere pulite le chiese, gli altari e tutta la suppellettile che serve per la celebrazione dei divini misteri.
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GLI OCCHI ( Bruno Ferrero)
Una giovane mamma, in cucina, preparava la cena con la mente totalmente concentrata su ciò che stava facendo: preparare le patatine fritte.
Stava lavorando sodo proprio per preparare un piatto che i bambini avrebbero apprezzato molto.
Le patatine fritte erano il piatto preferito dai bambini.
Il bambino più piccolo di quattro anni aveva avuto una intensa giornata alla scuola materna e raccontava alla mamma quello che aveva visto e fatto.
La mamma gli rispondeva distrattamente con monosillabi e borbottii.
Qualche istante dopo si sentì tirare la gonna e udì: «Mamma…».
La donna accennò di sì col capo e borbottò anche qualche parola.
Sentì altri strattoni alla gonna e di nuovo: «Mamma…».
Gli rispose ancora una volta brevemente e continuò imperterrita a sbucciare le patate.
Passarono cinque minuti. Il bambino si attaccò alla gonna della mamma e tirò con tutte le sue forze.
La donna fu costretta a chinarsi verso il figlio.
Il bambino prese il volto della madre fra le manine paffute, lo portò davanti al proprio viso e disse: «Mamma, ascoltami con gli occhi!».
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Ascoltare qualcuno con gli occhi significa dirgli: «Tu sei importante per me». Tutte le cose importanti passano attraverso gli occhi.
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Pace e bene, buona giornata!
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 19, 45-48
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
Lc 19, 45-48
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.
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