LUNEDì 10 DICEMBRE 2018 (Lc. 5, 17-26)
“Alzati!"
La fede non è soltanto qualcosa da pensare, nè solo da dire e proclamare, ma soprattutto da “mostrare”.
La fede si vede per natura sua, perché si rende operosa nella carità.
Nel Vangelo di oggi Gesù vede la fede nel portare con audacia davanti a lui il paralitico.
Compaiono alcuni uomini che conducono un paralitico, ma sono bloccati dalla folla.
Spesso nei Vangeli, come abbiamo già visto, la folla rappresenta un ostacolo per coloro che vogliono incontrare Gesù.
Ehi in tutti i casi perché possa realizzarsi l’incontro con Gesù è necessario in qualche modo emergere dalla folla. Come? Mediante audacia della fede!
Maria, di cui abbiamo celebrato la festa pochi giorni fa, è proprio “l’antifolla”, perché è colei che media l’incontro con Gesù. Se guardiamo Maria, in tutte le scene dei Vangeli dell’infanzia è colei che media l’incontro col bambino.
Oggi con la nostra fede scialba corriamo il rischio, come cristiani, di essere folla che ostacola anziché madri che facilitano l’incontro con Cristo.
Perché I nostri giovani e adolescenti non sentono l’essere cristiani, Gesù come uno di cui andare fieri?
Forse anche per il fatto che non hanno ancora incontrato qualcuno che li faccia davvero credere che Gesù è capace di rendere la vita bella, sensata, piena.
Cos’è che vedono fin da bambini? Vedono che per noi adulti il vivere è denaro, successo, sport, carriera, godere, comodità, apparire, dominare. Vedono che se siamo audaci lo siamo nel fare carriera, soldi, nell’abbordare donne o uomini, nell’attirare l’attenzione. Ma difficilmente ci vedono audaci nella fede.
_____ … ______
Poi Gesù, anziché guarire subito il paralitico, gli rivolge parole di perdono: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati», che dobbiamo ammetterlo lasciano sconcertati anche noi!
Ci si aspetterebbe subito una parola di guarigione del tipo: «Alzati e cammina!» oppure «Sii guasrito dal tuo male!». Invece una semplice assoluzione, come quella di un sacerdote nel confessionale: «Io ti assolvo dai tuoi peccati...il Signore ti ha perdonato, va in pace!».
Perché, come gli scribi, anche noi non sappiamo riconoscere che il vero male che ci può colpire è il peccato. Per loro il problema è la salute, per Gesù è anzitutto il rapporto con Dio.
In quanti anche oggi ritengono che il male vero sia la malattia e affermano: «Quando c’è la salute c’è tutto!». Per Gesù non è così!
L’uomo di oggi, in particolare, non riesce a sentire il peccato come un male di cui preoccuparsi, anzi non sa nemmeno cosa sia e che esista qualcosa che possa definirsi peccato.
Abbiamo appena celebrato la festa dell’Immacolata: Maria Immacolata si incunea nella nostra vita a mostrarci, invece, che è il peccato il male che abbruttisce l’uomo.
Lasciamoci addomesticare dal Signore e dal suo fare maestoso!

SVUOTAMENTO (Bruno Ferrero)
Un maestro di sapienza e di spiritualità, noto per la saggezza delle sue dottrine, ricevette la visita di un professore universitario, che era andato da lui per interrogarlo sul suo pensiero.
Il saggio servì del tè: colmò la tazza del suo ospite e poi continuò a versare, con espressione serena e sorridente. Il professore guardò traboccare il tè, tanto stupefatto da non riuscire a chiedere spiegazione di una distrazione così contraria alle norme più elementari della buona educazione.
Ma a un certo punto non poté più contenersi: «È ricolma! Non ce ne sta più», gridò con agitazione.
«Come questa tazza», disse il saggio imperturbabile, «tu sei ricolmo della tua cultura, delle tue opinioni e congetture erudite e complesse. Come posso parlarti della mia dottrina, che è comprensibile solo agli animi semplici e aperti, se prima non vuoti la tua tazza?».

Pace e bene, buona giornata!

+ Dal Vangelo secondo Luca
Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza.
Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?».
Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio.
Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

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