MARTEDì 11 DICEMBRE 2018 (Mt. 18, 12-14)
"Pecore"
«Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul petto
e conduce dolcemente le pecore madri» (Is. 40, 11)
L'immagine che conclude la prima lettura tratta dal liobro del profeta Isaia mi era rimasta abbastanza oscura o per lo meno indifferente fintanto che non mi sono imbattuto in un gregge.
Stavamo salendo il monte Altissimo di Nago, un "panettone" verde alto 2004 mt sopra il lago di Garda, un piede dentro la provincia di Trento, mentre dal monte Baldo arrivi dopo aver perocrso le 6 ore abbondanti di cresta.
Ormai ero quasi sulla sommità dell'Altissimo, quando decisi di fare una piccola deviazione, che ci avrebbe portato poco sotto la vetta dal versante occidentale, quello che si affaccia meglio che un balcone sulla parte più settentrionale del lago.
Proprio mentre stavamo per giungere alla meta mi trovai davanti una pecora e un agnellino appena nato. La pecora evidentemente era la madre, visto che ancora aveva la placentà che doveva essere completamente espulsa.
Mi meravigliai, ignaro delle dinamiche gestazionali degli ovini, nel vedere questo agnellino barcollante, che appena nato cercava di seguire la pecora madre come la cosa più naturale del mondo. E così è!
Ma ciò che mi stupì ancora di più fu scoprire, appena superato un dosso erboso, un gregge di migliaia di pecore e un pastore che attendeva quel nuovo miracolo della natura che si era dato alla vita pochi metri più inidetro.
E questo pastore aveva uno di quei giubbotti senza maniche, con ampie tasche sul petto, in una delle quali riparò il piccolo nato, mentre a fianco della claudicante pecora madre ne seguiva il passo.
Così con mia sorpresa scoprii che il pastore stava dietro il gregge, non davanti come invece da sempre me l'ero immaginato.
Finalmente, mi apparve non solo chiara, ma ancor più bellissima l'immagine che oggi la liturgia ci offre nella prima lettura.
Dio sta al passo nostro....e con tanta premura e tenerezza ci accompagna a non disperderci dietro il gregge.
Noi, come comuinità cristiana, sappiamo stare al passo dei piccoli? O anche noi ragioniamo con i criteri dell'efficenza e della prestazione?
Addirittura, Dio fa ciò che non fafrebbe un pastore terreno, ossia di lasciare novantanove pecore da sole sui monti per andare a cercare l'unica che si è smarrita.
Se la parabola avesse detto che il pastore lascia sui monti una pecora per andare a ritrovare le novantanove perdute non avrebbe detto niente di nuovo, ma semplicemente confermato il nostro modo di pensare: che contano ben di più novantanove pecore di una soltanto.
Invece Gesù forza, come sempre, l'immagine e ci dice chiaramente che Dio è Dio personale, di ciascuno, è Dio dei nomi, come si diceva in un'altra occasione.
E ai suoi occhi una pecora vale quanto novantanove.
E, come troveremo anche nel Vangelo di Luca, la gioia accompagna il ritrovamento della sola che si era persa.
Perchè così vuole il Padre: che nessuno vada perduto, neanche uno di questi piccoli!
Pensiamo a quante risorse mettiamo in campo noi per ritrovare qualcuno che è disperso sui monti o in un terremoto oppure in una gola, come è successo questa estate nel tragico nubifragio in Calabria, oppure a Genova dopo la caduta del ponte Morandi.
Dio è ben più della protezione civile o dei vigili del fuoco o dei vari ministeri del nostro governo

LE ORME SULLA SABBIA (ANONIMO)
Questa notte ho fatto un sogno, ho sognato che ho camminato sulla sabbia accompagnato dal Signore, e sullo schermo della notte erano proiettati tutti i giorni della mia vita.
Ho guardato indietro e ho visto che ad ogni giorno della mia vita, proiettato nel film, apparivano orme sulla sabbia: una mia e una del Signore.
Così sono andato avanti, finché tutti i giorni si esaurirono.
Allora mi fermai guardando indietro, notando che in certi posti c’era solo un’orma…
Questi posti coincidevano con i giorni più difficili della mia vita;
i giorni di maggior angustia, di maggiore paura e di maggior dolore…
E allora ho domandato:
“Signore, Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me in tutti i giorni della mia vita, ed io ho accettato di vivere con te, ma perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti peggiori della mia vita?”
Ed il Signore mi ha risposto:
“Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato con te durante tutta la camminata e che non ti avrei lasciato solo neppure per un attimo, ebbene non ti ho lasciato…
I giorni in cui tu hai visto solo un’orma sulla sabbia, sono stati i giorni in cui Io ti ho portato in braccio.”

Pace e bene e buona giornata!

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda»

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