MARTEDì 4 Dicembre 2018 (Mt. 10, 21-24)
“Piccoli”
Quando siamo tristi e nella prova facciamo fatica ad accogliere inviti alla gioia e non riusciamo a vedere come si possa gioire. Vorremmo piuttosto essere lasciati nel nostro diritto ad essere tristi, cupi…

La Parola di oggi ci scomoda, invitandoci ad uno sguardo di speranza dove sembra non poterci essere.

L’ esultanza di Gesù proviene dal suo rapporto intimo con il Padre, dal suo essere in piena sintonia con il Padre e questo gli permette di riconoscere nella sua vicenda storica la sua presenza, il compimento del suo progetto di bene.
Le letture di oggi ci indirizzano a guardare la storia non secondo le apparenze di aridità e morte, ma secondo le promesse di bene di Dio.
Dio è vicino, non ci lascia soli in balia del male, degli eventi della storia, della sofferenza…ma anche lì si realizza il suo progetto di bene. Inaspettatamente? Questo dipende dalla nostra fede: aspettarlo è segno di fede!
Piuttosto imprevedibilmente! Dio è dio di novità, per questo è imprevedibile!
Gesù mostra questa capacità di guardare la storia nella pagina di Vangelo di oggi in cui, proprio coloro che avrebbero potuto e dovuto accoglierlo, non lo accolgono. Gesù è addirittura rifiutato e perseguitato. Le città incredule del lago di Genesaret, quelle più vicine a Gesù, si oppongono a lui e lo rifiutano. Così, dal punto di vista umano, sembra essere smentito il progetto di salvezza di Dio per il suo popolo.
Ma Gesù, pieno di Spirito Santo, sa riconoscere la presenza buona del Padre anche qui. Non tanto nel rifiuto dei sapienti, quanto piuttosto nell’accoglienza da parte dei piccoli.
In questo tempo di avvento siamo accompagnati a guardare e leggere la storia e la vita con le radici in cielo.
Troppe volte ci fermiamo alla scorza della vita e non riusciamo a vedere le cose come sono, ma solo come appaiono.
Noi ci fermeremmo a sottolineare che i sapienti e i dotti ci hanno rifiutato e quindi parleremmo di fallimento.
Una lettura così della storia smaschera una pochezza di fede, perché presuppone la possibilità che il Padre non sia padre e che non sia capace di portare a compimento il suo progetto di bene, oppure che egli non sia affidabile.
No! Gesù non mette assolutamente in discussione che il Padre sia padre!
Questo gli permette di leggere la sua vicenda storica in un altro modo: i sapienti e i dotti si oppongono, non accolgono, ma i piccoli sì!
E questo è per Gesù segno eloquente che il Padre è all’opera.
Non è forse questo l’agire di Dio?
Sempre!
Anche Maria, - siamo nella novena che ci prepara alla solennità dell’Immacolata Concezione della B.V. Maria – non sfugge a questo fare di Dio. Una ragazza nascosta, di un villaggio che nemmeno esisteva nelle carte topografiche del tempo, sconosciuto. Lei stessa canterà: «ha guardato l’umiltà della sua serva».
Anche da Lourdes, il paesino simbolo dell’Immacolata, arriva il medesimo messaggio.
A Lourdes il primo posto ce l’hanno coloro che nel mondo sono considerati gli ultimi, gli inutili, gli infelici, gli scarti. La stessa Bernardette è sempre stata considerata così: stupida!
La Madonna stessa a Lourdes guarda a coloro che il mondo ignora o disprezza come a dei “signori”, delle persone importanti.
Quando studiavo medicina i professori ci insegnavano che avremmo dovuto stare attenti a trattare con i pazienti, soprattutto con quelli più poveri o socialmente deboli, perché ci sarebbe stato il rischio di trattarli diversamente dagli altri dando loro del “tu” anziché del “lei”. In effetti con gli anni mi son reso conto che è vero: quando si incontra un povero ci viene sempre da dargli del “tu”, cosa che non faremmo mai se, invece, incontrassimo una persona distinta o ricca, che si presenta bene.
«Volete avere la gentilezza di venire qui durante quindici giorni?».
A Lourdes Maria si rivolge a Bernardette in dialetto e dandole del “voi”: da stupirsi!
Maria guarda a coloro che per il mondo non contano nulla come a dei signori! C’è proprio un mondo rovesciato che noi non vediamo: il mondo di Dio! Il mondo visto da Dio!
«Perché – si chiedeva la madre maestra delle novizie – se la Vergine voleva apparire su questa terra avrebbe scelto una contadina rozza e ignorante, invece di una religiosa dotata di istruzione e di cultura?»
C’è proprio da meravigliarsi di fronte all’agire di Dio.
Anzi, c’è proprio da esultare come il Signore Gesù!

L’ULTIMO DELLA CLASSE (Bruno Ferrero)
Quando era seminarista, Giovanni Battista Vianney, il futuro santo Curato d’Ars, aveva enormi difficoltà con la scuola. Non riusciva a capire neppure le nozioni più semplici.
I superiori del seminario lo avevano rimandato a casa più volte. Ma lui caparbiamente insisteva. Aveva ormai 21 anni e sedeva in aula con ragazzi che avevano dieci anni meno di lui.
Uno di questi, undicenne, cominciò ad aiutarlo nello studio.
Giovanni Battista Vianney era molto grato al suo piccolo maestro, ma le difficoltà persistevano: non capiva, non ricordava, si smarriva, balbettava.
Il ragazzino si lamentò di questo con i compagni di scuola. Giovanni Battista Vianney lo sentì. Si alzò dal suo banco, si inginocchiò davanti al ragazzino e gli disse: « Perdonami perché sono così stupido ».

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

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