SABATO 8 DICEMBRE 2018 ( Lc. 1, 26-38)
Solennità dell'Immacolata Concezione della B.V. Maria
"Piena di grazia!"
Nel Vangelo non ci sono descrizioni riguardo la bellezza di Maria. Eppure da sempre nella Chiesa di MAria si canta: "Tota pulchra es" (tutta bella sei).
Che Maria sia bellissima ce lo suggerisce il VAngelo di oggi, quando viene salutata dall'angelo con quell'espressione densissima che noi traduciamo con "piena di grazia".
Ossia da Dio sei così ricolmata di grazia che in te non si trova altro che grazia. Perciò alcuni padri della Chiesa traducevano anche "graziosissima". Questo sappiamo che è in relazione all'essere senza peccato (cf. Ef 1,6): troppo graziosa per essere abbruttita dal peccato.
Per cui peccato e bellezza sono incompatibili!
La bellezza di Maria è l'esito in lei della grazia di Dio, che l'ha serbata dal peccato fin dal concepimento, per cui ella non è segnata nemmeno dal peccato originale. Ma una grazia di Dio verso la quale Maria è sempre stata totalmente ricettiva, accogliente...
In Maria ci viene mostrata qual è la vocazione dell'uomo: la bellezza! La graziosità!
Il mondo ha bisogno di bellezza, di questa bellezza!
Nella bellezza di MAria c'è qualcosa che si può dire , ma il più rimane indicibile. Essa è data dall'incontro tra la grazia di Dio e l'accoglienza totale di Maria.
La piena e semplicissima disponibilità accogliente di Maria ha fatto sbocciare tutta la bellezza racchiusa in quell'essere "la ricolmata di grazia".
In Maria ci viene mostrato:
1. Come nulla è impossibile a Dio.
Noi ci sbagliamo quando ingigantiamo il potere del male, il potere della nostra debolezza. In Maria il Signore ci mostra cosa può realizzare egli quando una creatura gli si apre incondizionatamente.
2. Che Dio mantiene le promesse. Anzi, ci viene mostrato che le promesse di Dio sono più grandi e più belle di quanto possiamo immaginare: e le mantiene!
3. Dio in Maria ci mostra che della donna che dona la sua femminilità al lui, Egli ne fa un capolavoro di Vergine, Sposa e Madre.
Oggi è la festa della bellezza di Maria e di tutti coloro che credono e vogliono vivere nella grazia di Dio.
Oggi ha preso piede il sospetto che una persona che non pecchi affatto sia noiosa – come diceva Papa Benedetto XVI qualche anno fa, proprio nella solennità dell’Immacolata - e che manchi qualcosa nella sua vita.
Ecco!
La festa dell’Immacolata ci conferma, invece, che non esiste persona più bella e realizzata di colui o colei che lascia spazio in sé alla grazia di Dio.
Questo dono noi l’abbiamo già ricevuto nel battesimo e ne siamo custodi perché in noi sprigioni tutta la sua potenza. È un dono irrevocabile e indistruttibile, una sorgente zampillante sempre attiva in noi, perché la nostra persona e la nostra vita risplendano della bellezza cui aneliamo costantemente.

UN SENTIERO DI ROSE (bRuno Ferrero)
Una bambina viveva felice con il suo papà e la sua mamma. Ma per una meschina vendetta, degli uomini perfidi la rapirono.
Arrivarono un giorno avvolti nei loro grandi mantelli e, sulla strada che portava alla scuola, s’impadronirono della bambina.
Galoppando di gran carriera sui cavalli neri si allontanarono ben presto dal villaggio e presero la strada della foresta. La buia e tenebrosa foresta che ingoiava per sempre gli incauti che vi si avventuravano senza guida.
Quegli uomini dal cuore di pietra portarono la bambina nel cuore della foresta. Volevano che si perdesse per sempre nella foresta La bambina piangeva terrorizzata. E ripeteva, quasi gridava, la preghiera che la mamma le aveva insegnato: «Ave Maria, piena di grazia..». Attraversarono torrenti e burroni, finché giunsero dove la foresta era più intricata e impenetrabile. Là abbandonarono la bambina. La poverina si accucciò ai piedi di un grande albero, continuando a ripetere tra i singhiozzi:
«Ave Maria… Ave Maria… ».
Improvvisamente, fra le lacrime, proprio ai suoi piedi scorse una rosa. Una rosa dai petali teneri come una carezza Poco più avanti, ben visibile, tra l’erba e le foglie, c’era un’altra rosa, poi un’altra, e un’altra ancora… Formavano un sentiero che si snodava tra gli alberi. La bambina cominciò a camminare da una rosa all’altra, prima esitante poi quasi di corsa. Dopo un po’ arrivò al margine della foresta e si trovò nelle braccia della mamma e del papà. Anche loro avevano visto il sentiero di rose ed erano partiti alla sua ricerca.
rosePerché anche la mamma e il papà avevano continuato a dire l’Ave Maria. E tutte quelle Ave Maria, quelle dei genitori e quelle della figlia, erano diventate un sentiero di rose. Che li aveva riportati tutti insieme.

pace e bene e buoan giornata!

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

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