GIOVEDì 24 GENNAIO 2019 ( Mc. 3, 7-12)
“Gettarsi”
La presenza di Gesù non è una presenza qualunque e non solo perché guariva molti, ma anche per il suo modo, le sue parole.
È comprensibile, pertanto, che una grande folla andasse da lui, affrontando anche viaggi faticosi.
Noi abbiamo un po’ smarrito questa capacità di meraviglia che fa fare pazzie.
Siamo divenuti troppo calcolatori, ragionando e soprattutto muovendoci per efficienza e profitto, anziché per bellezza e gratuità.
È comprensibile, pertanto, che una grande folla andasse da lui, affrontando anche viaggi faticosi.
Noi abbiamo un po’ smarrito questa capacità di meraviglia che fa fare pazzie.
Siamo divenuti troppo calcolatori, ragionando e soprattutto muovendoci per efficienza e profitto, anziché per bellezza e gratuità.
Qui questa folla grande ci provoca a saltar fuori dai nostri divani e sconfiggere quella che Papa Francesco chiamava la “divano-felicità”. Anche perché felicità non è!
Il “gettarsi” su Gesù ci parla di una fede che non bada a criteri di convenienza o di razionalità, ma si esprime per esperienza e semplicità.
A noi può sembrare quasi superstizione, come quella della donna che vuole toccare il mantello di Gesù per essere guarita.
In realtà è questa fede che Gesù mostra ai suoi discepoli come paradigma.
A noi può sembrare quasi superstizione, come quella della donna che vuole toccare il mantello di Gesù per essere guarita.
In realtà è questa fede che Gesù mostra ai suoi discepoli come paradigma.
Ciò che emerge dall’insieme di questi versetti è la novità, il potere e la forza che Gesù portava fino al punto che gli spiriti impuri cadevano ai suoi piedi riconoscendo la sua divinità.
Ohh, quanto è consolante vedere come davanti a Gesù non ce n’è per nessuno, nemmeno per i demoni, la cui presenza e potenza sono oggi tanto esaltate!
Gesù è il Signore e davanti a lui anche i demoni si devono prostrare.
Con questo nome allora pure noi vogliamo affrontare il combattimento della nostra vita, perché, come dice san paolo nella lettera ai Filippesi: «nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, in cielo, sulla terra e sotto terra e ogni lingua proclami: “Gesù è il Signore!”» (Fil 2, 11).
Ohh, quanto è consolante vedere come davanti a Gesù non ce n’è per nessuno, nemmeno per i demoni, la cui presenza e potenza sono oggi tanto esaltate!
Gesù è il Signore e davanti a lui anche i demoni si devono prostrare.
Con questo nome allora pure noi vogliamo affrontare il combattimento della nostra vita, perché, come dice san paolo nella lettera ai Filippesi: «nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, in cielo, sulla terra e sotto terra e ogni lingua proclami: “Gesù è il Signore!”» (Fil 2, 11).
IL FUNAMBOLO (Bruno Ferrero)
C'era una volta un celebre funambolo. Tutti riconoscevano la sua stupefacente abilità: nessuno ricordava di averlo mai visto vacillare o cadere.
Un giorno, il circo dove il funambolo lavorava si trovò in serie difficoltà finanziarie.
Il direttore propose al funambolo di alzare il filo e di aumentare la distanza del percorso per attirare più gente.
Il direttore propose al funambolo di alzare il filo e di aumentare la distanza del percorso per attirare più gente.
I lavoratori del circo avevano posto tutta la loro fiducia nel loro funambolo ed erano sicuri di ottenere un successo strepitoso.
Rivolgendosi ai suoi compagni di lavoro, il funambolo chiese loro: 'Siete sicuri che ci riuscirò?'.
Tutti risposero: 'Abbiamo fiducia in te e siamo assolutamente certi che ci riuscirai'.
Tutti risposero: 'Abbiamo fiducia in te e siamo assolutamente certi che ci riuscirai'.
L'esibizione del funambolo fu un grande successo.
Ogni giorno la gente faceva la coda al botteghino del circo per assistere allo straordinario spettacolo di abilità e di coraggio.
Ogni giorno la gente faceva la coda al botteghino del circo per assistere allo straordinario spettacolo di abilità e di coraggio.
Dopo un anno di successo, il direttore volle procurare al circo una maggiore risonanza e propose al funambolo una prestazione eccezionale per attirare ancora più gente.
Propose di sistemare un cavo d'acciaio da una riva all'altra di una cascata vertiginosa e di invitare tutta la gente della regione, i giornalisti e le televisioni per quella esibizione senza precedenti.
Tutti i membri del circo rinnovarono la loro fiducia al funambolo.
Questi non esitò e accettò la sfida.
Questi non esitò e accettò la sfida.
Già pronto per la pericolosissima traversata sull'esile filo, chiese ancora una volta a tutti i compagni se erano sinceri nell'affermare una fiducia illimitata in lui.
'Sì!', gridarono tutti senza eccezione.
'Sì!', gridarono tutti senza eccezione.
Il funambolo partì e l'impresa riuscì perfettamente, con tutti gli spettatori in delirio.
Improvvisamente il funambolo alzò una mano e chiese di parlare.
Improvvisamente il funambolo alzò una mano e chiese di parlare.
'La vostra fiducia in me è grandissima', disse.
'Certo', proclamò uno del circo a nome di tutti.
'Allora, vi voglio proporre una prodezza ancora più straordinaria!'.
'Magnifico! Dicci che cos'è. La nostra fiducia in te è sconfinata: qualunque cosa proponi, accetteremo!'.
'Propongo di camminare con una carriola su questo cavo d'acciaio e di fare il viaggio di andata e ritorno. Siccome la vostra fiducia nella mia abilità è senza limiti, chiedo a uno di voi di salire sulla carriola per fare con me la traversata'.
Nessuno volle salire.
L’OMBRELLO ROSSO (Bruno Ferrero)
«I campi erano arsi e screpolati dalla mancanza di pioggia.
Le foglie pallide e ingiallite pendevano penosamente dai rami.
L’erba era sparita dai prati. La gente era tesa e nervosa, mentre scrutava il cielo di cristallo blu cobalto. Le settimane si succedevano sempre più infuocate.
Da mesi non cadeva una vera pioggia.
Il parroco del paese organizzò un’ora speciale di preghiera nella piazza davanti alla chiesa per implorare la grazia della pioggia.
All’ora stabilita la piazza era gremita di gente ansiosa, ma piena di speranza.
Molti avevano portato oggetti che testimoniavano la loro fede. Il parroco guardava ammirato le Bibbie, le croci, i rosari.
Ma non riusciva a distogliere gli occhi da una bambina seduta compostamente in prima fila. Sulle ginocchia aveva un ombrello rosso».
Le foglie pallide e ingiallite pendevano penosamente dai rami.
L’erba era sparita dai prati. La gente era tesa e nervosa, mentre scrutava il cielo di cristallo blu cobalto. Le settimane si succedevano sempre più infuocate.
Da mesi non cadeva una vera pioggia.
Il parroco del paese organizzò un’ora speciale di preghiera nella piazza davanti alla chiesa per implorare la grazia della pioggia.
All’ora stabilita la piazza era gremita di gente ansiosa, ma piena di speranza.
Molti avevano portato oggetti che testimoniavano la loro fede. Il parroco guardava ammirato le Bibbie, le croci, i rosari.
Ma non riusciva a distogliere gli occhi da una bambina seduta compostamente in prima fila. Sulle ginocchia aveva un ombrello rosso».
Pace e bene, buona giornata!
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.
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