GIOVEDì 3 GENNAIO 2019 (Gv. 1, 19.24)
“Agnello”
Nemmeno il Battista era davvero pronto a riconoscere il messia, tanto che riesce ad indicarlo solo dopo aver contemplato lo Spiro posarsi su Gesù.
Probabilmente lo stesso Giovanni fu sorpreso, perché egli stesso ammette che non lo conosceva e poi quando sarà in carcere da Erode, sarà attraversato dal dubbio, fino a mandare dei propri discepoli ad interrogare Gesù se era davvero lui colui che doveva venire o se invece si doveva attendere un altro.
Il Messia si presenta a lui in fila al fiume Giordano con i peccatori per farsi battezzare. Che il Salvatore liberasse Israele dai suoi pecccati era un’attesa sacrosanta, ma che lo facesse mettendosi egli stesso in fila con i peccatori, annoverato tra i peccatori, questo sorpassava l’acume profetico persino di Giovanni il Battista.
Ancora una volta siamo messi davanti alla maestosità del Signore che supera grandemente ogni nostra idea, attesa e comprensione, però senza schiacciarci o umiliarci, ma dilatando la capacità di comprensione della nostra mente e del nostro cuore.
E comunque la funzione del Battista rimane quella di saper indicare…egli è colui che sa orientare chi lo segue al Salvatore: «è quello lì, quell’uomo lì, l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!». E ce lo immaginiamo che allunga il braccio e con il dito accompagna queste parole. «è quell’uomo lì quello di cui avevo parlato!».
È ciò che si è verificato anche attorno alla mangiatoia di Betlemme: tutto orientava al Bambino avvolto in fasce e posto in una mangiatoia.
Giovanni non lo conosceva e adesso dà testimonianza di lui che è il Figlio di Dio.
Anche noi probabilmente non lo conoscevamo, ma abbiamo contemplato il mistero del Natale.
Questo uomo, che nasce in quel modo, ha a che fare con noi e la nostra vita e con la storia dell’umanità più di quel che si creda.
Egli è colui che toglie non semplicemente i peccati, ma "IL" peccato del mondo. Il che vuol dire la radice stessa del peccato, per cui d’ora in poi l’uomo non è più schiavo del peccato e “costretto” a fare i peccati. Questo potere del male su di noi è stato vinto e annullato.
Nonostante la sua grandezza di uomo e di profeta, Giovanni ha fatto fatica a riconoscere il Messia, ingabbiato negli schemi suoi e del suo ambiente religioso e sociale.
Ma una volta riconosciutolo non ha esitato un istante ad indicarlo.
Ma una volta riconosciutolo non ha esitato un istante ad indicarlo.
Quando si viaggia a lungo sulle strade italiane capita di imbattersi normalmente in segnaletiche di vario tipo.
Alcune di queste sono dei cartelli giganteschi che sovrastano la corsia di marcia e riportano un a quantità di indicazioni e nomi di paesi che difficilmente si riesce a leggerle tutte in tempo.
Altre volte trovi una semplice freccia, magari mezza storta e schiacciata nella punta, ma che permette di leggere immediatamente e con sicurezza il nome del paese verso il quale è indirizzata.
Ecco!
Questo è il tipo di segnale che siamo chiamati ad essere e possiamo diventare.
Questo è il tipo di segnale che siamo chiamati ad essere e possiamo diventare.
Non importa che siamo giganti, in tanti, vistosi…è essenziale che siamo chiari, precisi, riconoscibili subito.
Come il Battista!
ECCO L'AGNELLO DI DIO.... (Bruno Ferrero)
C'è un piccolo personaggio che tutti hanno inserito nel loro presepio e che quasi sempre passa
inosservato perché siamo troppo abituati alla sua presenza.
Anche se lo nominiamo in tutte le Messe, abbiamo fatto l'abitudine alla sua presenza e nessuno ci pensa più di tanto.
Questo minuscolo personaggio è l'agnello. Quello che di solito, nel presepio, si mette accanto alla culla del Bambino e che lo guarda in modo affettuoso.
inosservato perché siamo troppo abituati alla sua presenza.
Anche se lo nominiamo in tutte le Messe, abbiamo fatto l'abitudine alla sua presenza e nessuno ci pensa più di tanto.
Questo minuscolo personaggio è l'agnello. Quello che di solito, nel presepio, si mette accanto alla culla del Bambino e che lo guarda in modo affettuoso.
C'è una singolare leggenda che lo riguarda.
Tra i pastori di Palestina c'era una curiosa usanza.
L'agnellino più bello nato nel periodo invernale veniva destinato al sacrificio pasquale nel Tempio e per farlo crescere bene, distinguerlo dagli altri e in un certo modo onorarlo gli mettevano un cordoncino rosso intorno al collo.
La notte santa, uno dei pastori di Betlemme arrivò alla grotta con alcuni dei suoi agnelli, in mezzo ai quali c'era l'agnellino destinato al sacrificio con il suo cordoncino rosso al collo.
Proprio questo agnello, curioso e vivace, trotterellò verso la mangiatoia dove riposava il Bambino Gesù.
Con la lingua rosata, l'agnellino lambì le manine del Bambino che si svegliò.
Proprio questo agnello, curioso e vivace, trotterellò verso la mangiatoia dove riposava il Bambino Gesù.
Con la lingua rosata, l'agnellino lambì le manine del Bambino che si svegliò.
Il piccolo Gesù spalancò gli occhi e guardò l'agnellino, poi affettuosamente lo abbracciò.
Ed ecco accadde una cosa magnifica e terribile nello stesso tempo.
Quando l'agnellino si allontanò dalla mangiatoia, non aveva più il cordoncino rosso al collo: ora il cordoncino era intorno al tenero collo del Bambino Gesù!
Come una sottile striscia di sangue.
Come una sottile striscia di sangue.
Maria lo vide immediatamente ed ebbe una stretta al cuore. Il segno era chiaro, come il destino che attendeva il suo Bambino.
Pace e bene, buona giornata!
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
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