GIOVEDì 31 GENNAIO 2019 (Mc. 4, 21-25)
“Lampada”
La lampada di natura sua illumina e quindi non si mette sotto il letto, ma in un punto che le permetta di illuminare il maggior spazio possibile.
Ricordiamo il principio, la chiave di lettura indicata ieri: Gesù con le sue parabole rivela chi è Dio.
Quindi, innanzitutto, lampada è la Parola di Dio seminata in abbondanza e che viene offerta non per essere sotterrata, ma per essere messa in un punto per cui possa illuminare.
La Parola di Dio è una lampada capace di illuminare e di mostrare la realtà delle cose.
La luce ha questo di particolare: che non attira su di sé l’attenzione, ma permette di vedere la realtà. Mentre il buio attira l’attenzione su di sé e tu vedi il buio, la luce tu non la vedi, ma vedi le cose che la luce rende visibili.
Così la Parola di Dio ci permette di cogliere la realtà nel suo più vero senso, così com’è agli occhi di Dio e, quindi, nella sua verità.
È chiaro: quando ci si lascia illuminare dalla Parola di Dio, si comincia a vedere la vita, le cose, il lavoro, le relazioni, se stessi, tutto in un nuovo modo, quello autentico e, questo, diventa a sua volta luce che illumina.
Pertanto, noi siamo come “candelabri” che, accogliendo la Parola, le permettono di irraggiare la sua luce attraverso di noi, attraverso il nostro modo di essere, attraverso il nostro “stile”.
i Santi ne sono un esempio evidentissimo.
Senza questa lampada come pensiamo di costruire la nostra vita?
Se davvero essa è in grado di farci riconoscere le dimensioni vere delle cose, siamo illusi se crediamo di poter fare a meno di essa e trovare finalmente la risposta al nostro desiderio profondo e insopprimibile di bellezza e di gioia.
Se davvero essa è in grado di farci riconoscere le dimensioni vere delle cose, siamo illusi se crediamo di poter fare a meno di essa e trovare finalmente la risposta al nostro desiderio profondo e insopprimibile di bellezza e di gioia.
LA LAMPADA DEL MINATORE (Bruno Ferrero)
Un uomo scendeva ogni giorno nelle viscere della terra a scavare sale. Portava con sé il piccone e una
lampada.
lampada.
Una sera, mentre tornava verso la superficie, in una galleria
tortuosa e scomoda, la lampada gli cadde di mano e si infranse sul suolo.
A tutta prima, il minatore ne fu quasi contento: «Finalmente!
Non ne potevo più di questa lampada. Dovevo portarla sempre con me,
fare attenzione a dove la mettevo, pensare a lei anche durante il lavoro.
Adesso ho un ingombro di meno. Mi sento molto più libero!
E poi… Faccio questa strada da
anni, non posso certo perdermi!».
tortuosa e scomoda, la lampada gli cadde di mano e si infranse sul suolo.
A tutta prima, il minatore ne fu quasi contento: «Finalmente!
Non ne potevo più di questa lampada. Dovevo portarla sempre con me,
fare attenzione a dove la mettevo, pensare a lei anche durante il lavoro.
Adesso ho un ingombro di meno. Mi sento molto più libero!
E poi… Faccio questa strada da
anni, non posso certo perdermi!».
Ma la strada ben presto lo tradì.
Al buio era tutta un’altra cosa.
Fece alcuni passi, ma urtò contro una parete. Si meravigliò: non era quella la galleria giusta?
Come aveva fatto a sbagliarsi così presto?
Tentò di tornare indietro, ma finì sulla riva del laghetto che raccoglieva le acque di scolo.
«Non è molto profondo, – pensò – ma se ci finisco dentro, così al
buio, annegherò di certo».
Come aveva fatto a sbagliarsi così presto?
Tentò di tornare indietro, ma finì sulla riva del laghetto che raccoglieva le acque di scolo.
«Non è molto profondo, – pensò – ma se ci finisco dentro, così al
buio, annegherò di certo».
Si gettò a terra e cominciò a camminare carponi. Si ferì le mani e le ginocchia.
Gli vennero le lacrime agli occhi quando si accorse che in realtà era riuscito a fare solo pochi metri e si
ritrovava sempre al punto di partenza.
E gli venne un’infinita nostalgia della sua lampada.
Gli vennero le lacrime agli occhi quando si accorse che in realtà era riuscito a fare solo pochi metri e si
ritrovava sempre al punto di partenza.
E gli venne un’infinita nostalgia della sua lampada.
Attese umiliato che qualcuno scendesse per venire a cercarlo e lo portasse su facendogli strada con qualche mozzicone di candela.
A volte, come quel minatore, pensiamo di conoscere così bene il nostro cammino nella vita da
poter fare agevolmente a meno della guida di Dio.
poter fare agevolmente a meno della guida di Dio.
Ci sembra che essa limiti la nostra libertà e siamo felici di farne a meno per un po’.
Ma ben presto scopriamo che senza la sua luce ci perdiamo facilmente
Ma ben presto scopriamo che senza la sua luce ci perdiamo facilmente
.
Pace e bene e buona giornata!
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
Commenti
Posta un commento