LUNEDì 7 GENNAIO 2019 ( Mt 4,12-17.23-25)
“Terra di confine”
Gesù vede che il Battista viene arrestato e anziché nascondersi si addentra nella Galilea e più precisamente verso la zona più contaminata, quasi considerata pagana: la Galilea delle genti!
È come se l’arresto di Giovanni fosse il segnale per dare inizio al suo “piano di salvezza”. Infatti, «da allora Gesù cominciò a predicare».
La profezia parlava di “terra di Zabulon e terra di Neftali”, ossia di quella terra di confine contaminata dai pagani e, per questo, annoverata tra i territori impuri, di tenebra.
Già Natanaele ricordava a Filippo che nulla di buono poteva venire da Nazaret.
Questi territori diventano i primi luoghi dell'annuncio del Regno.
Da lì il Signore parte per annunciare il Regno di Dio e così quella profezia trova il proprio compimento:
«Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Lo stile di Dio è proprio divino e proprio dai luoghi periferici, di morte, negativi, tenebrosi, impuri egli inizia ad amare.
Ma siamo poi sicuri che quei luoghi siano così impuri, negativi, tenebrosi?
Bene! Anche se così fosse sono i luoghi prescelti da Dio per iniziare ad amare o, per dirla con una felice espressione di Papa Francesco, a “misericordiare”.
Anche nei territori periferici, impuri e tenebrosi di noi stessi, il Signore si porta per iniziare a bonificare la nostra persona con la sua misericordia, che prende la forma di una parola semplice, ma incisiva: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Questo annuncio è davvero innovativo.
Infatti, mentre il Battista annunciava il giudizio di Dio imminente, e quindi la conversione era la via per sfuggire a questo giudizio, Gesù annuncia il regno di Dio vicino, ossia il perdono di Dio e la sua salvezza già presenti, per questo occorre convertirsi urgentemente: per accoglierli!
E l’invito alla conversione, sulla bocca di Gesù, non è semplicemente un invito a tornare indietro o a un cambiamento di mentalità.
La conversione è piuttosto un balzo in avanti, un salto di qualità, un entrare nella logica del regno, ossia di una vita vissuta tenendo Dio e il suo amore come Signore, come senso: la sua paternità...

COME SONO GLI ABITANTI DI QUESTA CITTA’? (Bruno Ferrero)
C'era una volta un uomo seduto ai bordi di un'oasi all'entrata di una città del Medio Oriente.
Un giovane si avvicinò e gli domandò: "Non sono mai venuto da queste parti. Come sono gli abitanti di questa città?".
Il vecchio gli rispose con una domanda: "Com'erano gli abitanti della città da cui vieni?".
"Egoisti e cattivi. Per questo sono stato contento di partire di là".
"Così sono gli abitanti di questa città", gli rispose il vecchio.
Poco dopo, un altro giovane si avvicinò all'uomo e gli pose la stessa domanda: "Sono appena arrivato in questo paese. Come sono gli abitanti di questa città?".
L'uomo rispose di nuovo con la stessa domanda: "Com'erano gli abitanti della città da cui vieni?".
"Erano buoni, generosi, ospitali, onesti. Avevo tanti amici e ho fatto molta fatica a lasciarli".
"Anche gli abitanti di questa città sono così", rispose il vecchio.
Un mercante che aveva portato i suoi cammelli all'abbeveraggio aveva udito le conversazioni e quando il secondo giovane si allontanò si rivolse al vecchio in tono di rimprovero: "Come puoi dare due risposte completamente differenti alla stessa domanda posta da due persone?".
"Figlio mio", rispose il vecchio, "ciascuno porta il suo universo nel cuore.
Chi non ha trovato niente di buono in passato, non troverà niente di buono neanche qui.
Al contrario, colui che aveva degli amici nell'altra città troverà anche qui degli amici leali e fedeli.
Perché, vedi, le persone sono ciò che noi troviamo in loro".

Pace e bene, buona giornata!

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Terra di Zàbulon e terra di Nèftali,
sulla via del mare, oltre il Giordano,
Galilea delle genti!
Il popolo che abitava nelle tenebre
vide una grande luce,
per quelli che abitavano in regione e ombra di morte
una luce è sorta».
Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano

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