MARTEDì 22 GENNAIO 2019 (Mc. 2,23-28)
“Sabato”
Iniziano le dispute sul giorno del sabato, una delle questioni più dibattute tra Gesù e i suoi avversari e che diventerà uno dei principali capi di accusa nei confronti di Gesù.
La prima risposta di Gesù è un rinvio alle Scritture: «Non avete mai letto…?».
Qual è il modo di leggere la Parola? Rischio antichissimo e attualissimo quello di leggere la Parola di Dio filtrando ciò che non ci garba o non sostiene la nostra prospettiva delle cose!
Qual è il modo di leggere la Parola? Rischio antichissimo e attualissimo quello di leggere la Parola di Dio filtrando ciò che non ci garba o non sostiene la nostra prospettiva delle cose!
La seconda risposta affronta direttamente la questione, ossia la concezione del sabato.
Il riposo del sabato metteva in evidenza a tutti che Israele era un popolo libero. Gli schiavi lavoravano sempre, ogni giorno e non riposano mai. Israele ha il sabato come giorno del Signore che dopo aver creato l’uomo a sua immagine e somiglianza crea anche il riposo.
Quel riposo faceva la differenza, ricordava agli ebrei il primato di Dio e la loro dignità.
Quel riposo faceva la differenza, ricordava agli ebrei il primato di Dio e la loro dignità.
Con il tempo si giunse ad identificare l’osservanza del sabato con una serie di prescrizioni.
Così, l'elenco minuzioso dei lavori permessi o meno, il numero dei passi che si potevano compiere e altre regole del genere rischiavano di offuscare il significato profondo del precetto.
Così, l'elenco minuzioso dei lavori permessi o meno, il numero dei passi che si potevano compiere e altre regole del genere rischiavano di offuscare il significato profondo del precetto.
Erano altresì previste delle possibilità di andare oltre al precetto del sabato.
Era ammesso, ad esempio, salvare la vita con la fuga, portare aiuto a un uomo in pericolo, portare aiuto a una donna colta dai dolori del parto, oppure in caso di incendio.
Era ammesso, ad esempio, salvare la vita con la fuga, portare aiuto a un uomo in pericolo, portare aiuto a una donna colta dai dolori del parto, oppure in caso di incendio.
Ma si trattava sempre di eccezioni a una regola.
Per Gesù, invece, è “cambiata” la regola: è diverso il quadro teologico che regge l’osservanza del sabato.
Gesù, con la sua affermazione, non intende introdurre una maggiore larghezza nell’osservanza del sabato allargando, cioè, il campo delle eccezioni. Piuttosto egli intende sottolineare una diversa concezione di Dio e del suo onore.
Domani lo vedremo ancora meglio.
Per Gesù non è concepibile un conflitto tra l’onore di Dio e il bene dell’uomo. Infatti, l’onore di Dio si realizza sempre nel bene dell’uomo.
Domani lo vedremo ancora meglio.
Per Gesù non è concepibile un conflitto tra l’onore di Dio e il bene dell’uomo. Infatti, l’onore di Dio si realizza sempre nel bene dell’uomo.
La terza affermazione è una rivelazione vera e propria: «Il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato!».
Cioè ci dice chi è Gesù e qual è il rapporto che intercorre tra lui e Dio.
Cioè ci dice chi è Gesù e qual è il rapporto che intercorre tra lui e Dio.
IL SEGRETO DELLA FELICITÀ (Bruno Ferrero)
Un giovane domandò al più saggio di tutti gli uomini il segreto della felicità. Il saggio suggerì al giovane di fare un giro per il palazzo e di tornare dopo due ore.
"Solo ti chiedo un favore" concluse il saggio, consegnandogli un cucchiaino su cui versò due gocce d'olio. "Mentre cammini, porta questo cucchiaino senza versare l'olio".
Dopo due ore il giovane tornò e il saggio gli chiese: "Hai visto gli arazzi della mia sala da pranzo? Hai visto i magnifici giardini? Hai notato le belle pergamene?".
Il giovane, vergognandosi, confessò di non avere visto niente. La sua unica preoccupazione era stata quella di non versare le gocce d'olio.
"Torna indietro e guarda le meraviglie del mio mondo" disse il saggio.
Il giovane prese il cucchiaino e di nuovo si mise a passeggiare, ma questa volta osservò tutte le opere d'arte. Notò i giardini, le montagne, i fiori. Tornò dal saggio e riferi particolareggiatamente tutto quello che aveva visto.
"Ma dove sono le due gocce d'olio che ti ho affidato?" domandò il saggio.
Guardando il cucchiaino, il ragazzo si accorse di averle versate.
"Ebbene, questo è l'unico consiglio che ho da darti" concluse il saggio. "Il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza mai dimenticare le due gocce d'olio nel cucchiaino".
"Solo ti chiedo un favore" concluse il saggio, consegnandogli un cucchiaino su cui versò due gocce d'olio. "Mentre cammini, porta questo cucchiaino senza versare l'olio".
Dopo due ore il giovane tornò e il saggio gli chiese: "Hai visto gli arazzi della mia sala da pranzo? Hai visto i magnifici giardini? Hai notato le belle pergamene?".
Il giovane, vergognandosi, confessò di non avere visto niente. La sua unica preoccupazione era stata quella di non versare le gocce d'olio.
"Torna indietro e guarda le meraviglie del mio mondo" disse il saggio.
Il giovane prese il cucchiaino e di nuovo si mise a passeggiare, ma questa volta osservò tutte le opere d'arte. Notò i giardini, le montagne, i fiori. Tornò dal saggio e riferi particolareggiatamente tutto quello che aveva visto.
"Ma dove sono le due gocce d'olio che ti ho affidato?" domandò il saggio.
Guardando il cucchiaino, il ragazzo si accorse di averle versate.
"Ebbene, questo è l'unico consiglio che ho da darti" concluse il saggio. "Il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza mai dimenticare le due gocce d'olio nel cucchiaino".
Pace e bene, buona giornata!
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe.
I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!».
E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
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