MARTEDì 8 GENNAIO 2019 (Mc. 6, 34-44)
“Cinquemila”
Se aspetti di avere 200 denari, ciaooo!
200 denari equivalgono a circa 6 mesi di stipendio!
Perciò i discepoli è come se dicessero: «È impossibile che possiamo procurare tanto pane!».
200 denari equivalgono a circa 6 mesi di stipendio!
Perciò i discepoli è come se dicessero: «È impossibile che possiamo procurare tanto pane!».
È istruttiva l’esperienza di impotenza dei discepoli. Infatti s’accorgono che da soli non possono nulla, mentre con Gesù possono l’impensabile!
Solitamente siamo tentati di pensare di poter fare tutto noi, senza il Signore o, al massimo, preghiamo il Signore che ci dia la forza di fare noi.
Allora daremmo da mangiare sì e no a 5 persone in tutto, col risultato di aver sprecato quel poco che avevamo e di rimanere senza nulla.
Invece con il Signore non solo raggiungiamo la moltitudine, ma anche rimaniamo arricchiti: passiamo da 5 pani a 12 ceste!
Allora daremmo da mangiare sì e no a 5 persone in tutto, col risultato di aver sprecato quel poco che avevamo e di rimanere senza nulla.
Invece con il Signore non solo raggiungiamo la moltitudine, ma anche rimaniamo arricchiti: passiamo da 5 pani a 12 ceste!
Oppure preghiamo il Signore perchè faccia tutto lui, senza di noi.
Ma nemmeno questa opzione è buona per Gesù!
Gesù non dice: «Solo 5 pani e due pesci?! Dai! Lasciate lì quella roba da poco, ridicola e ci penso io».
Egli invece si serve di quel poco che siamo e abbiamo per fare lui cose grandi.
Gesù ci coinvolge nel suo operare, nel suo amare.
Perciò comincia a dare il poco che hai e che sei e il Signore farà il resto!
Il Signore ci invita a sbriciolarci per gli altri e poi Egli feconderà queste briciole con il suo Spirito per saziare le moltitudini.
Ma nemmeno questa opzione è buona per Gesù!
Gesù non dice: «Solo 5 pani e due pesci?! Dai! Lasciate lì quella roba da poco, ridicola e ci penso io».
Egli invece si serve di quel poco che siamo e abbiamo per fare lui cose grandi.
Gesù ci coinvolge nel suo operare, nel suo amare.
Perciò comincia a dare il poco che hai e che sei e il Signore farà il resto!
Il Signore ci invita a sbriciolarci per gli altri e poi Egli feconderà queste briciole con il suo Spirito per saziare le moltitudini.
Una parola, almeno, va spesa per quel tratto particolarissimo del cuore di Gesù: la compassione!
Ne abbiamo già parlato in un’altra occasione (cfr. Post di Mercoledì 5 dicembre 2018), ma è una caratteristica del fare di Gesù che non possiamo mai trascurare.
Ne abbiamo già parlato in un’altra occasione (cfr. Post di Mercoledì 5 dicembre 2018), ma è una caratteristica del fare di Gesù che non possiamo mai trascurare.
Che attiva le mani e i piedi di Gesù è il suo cuore, meglio le sue viscere che si muovono di fronte al dolore o al bisogno dell’uomo. Non rimangono ferme, ma partecipano, e con esse tutta la persona del Signore, alla vita di chi gli sta davanti.
La compassione di Gesù è il modo con cui Dio sta davanti a noi, l’atteggiamento con cui Dio sta davanti a ciascuno di noi.
La nostra vita e la nostra persona non gli sono estranee e tanto meno indifferenti.
La nostra vita e la nostra persona non gli sono estranee e tanto meno indifferenti.
LE STELLE MARINE (Bruno Ferrero)
Una tempesta terribile si abbatté sul mare. Lame affilate di vento gelido trafiggevano l’acqua e la sollevavano in ondate gigantesche che si abbattevano sulla spiaggia come colpi di maglio, o come vomeri d’acciaio aravano il fondo marino scaraventando le piccole bestiole del fondo, i crostacei e i piccoli molluschi, a decine di metri dal bordo del mare.
Quando la tempesta passò, rapida come era arrivata, l’acqua si placò e si ritirò.
Ora la spiaggia era una distesa di fango in cui si contorcevano nell’agonia migliaia e migliaia di stelle marine.
Erano tante che la spiaggia sembrava colorata di rosa.
Ora la spiaggia era una distesa di fango in cui si contorcevano nell’agonia migliaia e migliaia di stelle marine.
Erano tante che la spiaggia sembrava colorata di rosa.
Il fenomeno richiamò molta gente da tutte le parti della costa.
Arrivarono anche delle troupe televisive per filmare lo strano fenomeno.
Le stelle marine erano quasi immobili. Stavano morendo.
Arrivarono anche delle troupe televisive per filmare lo strano fenomeno.
Le stelle marine erano quasi immobili. Stavano morendo.
Tra la gente, tenuto per mano dal papà, c’era anche un bambino che fissava con gli occhi pieni di tristezza le piccole stelle di mare.
Tutti stavano a guardare e nessuno faceva niente.
Tutti stavano a guardare e nessuno faceva niente.
All’improvviso, il bambino lasciò la mano del papà, si tolse le scarpe e le calze e corse sulla spiaggia. Si chinò, raccolse con le piccole mani tre piccole stelle del mare e, sempre correndo, le portò nell’acqua. Poi tornò indietro e ripeté l’operazione.
Dalla balaustrata di cemento, un uomo lo chiamò.
« Ma che fai, ragazzino? ».
« Ributto in mare le stelle marine. Altrimenti muoiono tutte sulla spiaggia » rispose il bambino senza smettere di correre.
« Ma ci sono migliaia di stelle marine su questa spiaggia: non puoi certo salvarle tutte. Sono troppe! » gridò l’uomo.
« E questo succede su centinaia di altre spiagge lungo la costa! Non puoi cambiare le cose! ».
Il bambino sorrise, si chinò a raccogliere un’altra stella di mare e gettandola in acqua rispose: « Ho cambiato le cose per questa qui ».
« Ma che fai, ragazzino? ».
« Ributto in mare le stelle marine. Altrimenti muoiono tutte sulla spiaggia » rispose il bambino senza smettere di correre.
« Ma ci sono migliaia di stelle marine su questa spiaggia: non puoi certo salvarle tutte. Sono troppe! » gridò l’uomo.
« E questo succede su centinaia di altre spiagge lungo la costa! Non puoi cambiare le cose! ».
Il bambino sorrise, si chinò a raccogliere un’altra stella di mare e gettandola in acqua rispose: « Ho cambiato le cose per questa qui ».
L’uomo rimase un attimo in silenzio, poi si chinò, si tolse scarpe e calze e scese in spiaggia.
Cominciò a raccogliere stelle marine e a buttarle in acqua. Un istante dopo scesero due ragazze ed erano in quattro a buttare stelle marine nell’acqua.
Qualche minuto dopo erano in cinquanta, poi cento, duecento, migliaia di persone che buttavano stelle di mare nell’acqua.
Cominciò a raccogliere stelle marine e a buttarle in acqua. Un istante dopo scesero due ragazze ed erano in quattro a buttare stelle marine nell’acqua.
Qualche minuto dopo erano in cinquanta, poi cento, duecento, migliaia di persone che buttavano stelle di mare nell’acqua.
Così furono salvate tutte.
Pace e bene e buona giornata!
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».
Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».
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