MERCOLEDì 2 GENNAIO 2019 ( Gv 1, 19-28)
“Incarnazione”
La presenza di Dio nella storia la scuote ancor prima di farsi notare.
Tutti vedono e sentono il Battista, nessuno ancora nota la presenza di Gesù, eppure egli già provoca movimento, domande…
C’è qualcosa che muove il Battista che è diverso dal solito e i sacerdoti e i leviti se ne accorgono: «Chi sei?».
Tutti vedono e sentono il Battista, nessuno ancora nota la presenza di Gesù, eppure egli già provoca movimento, domande…
C’è qualcosa che muove il Battista che è diverso dal solito e i sacerdoti e i leviti se ne accorgono: «Chi sei?».
È inevitabile, la presenza di Dio nel mondo provoca, suscita, scuote…allora e anche adesso!
Ma di fronte alla novità ci si può porre in modi differenti: o con il sospetto e l’incredulità oppure con la meraviglia credente.
Ma di fronte alla novità ci si può porre in modi differenti: o con il sospetto e l’incredulità oppure con la meraviglia credente.
«In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete».
In mezzo a noi sta uno che spiazza ogni nostro schema conoscitivo, lo scalza e confonde i nostri assetti teologici, spirituali e anche sociali.
In mezzo a noi sta uno che spiazza ogni nostro schema conoscitivo, lo scalza e confonde i nostri assetti teologici, spirituali e anche sociali.
È il potere del mistero dell’Incarnazione che fa risplendere dall’interno l’umanità, che noi siamo e siamo chiamati a diventare, della sua bellezza, di quella bellezza che nessun uomo sulla terra era mai stato in grado di conoscere né mostrare.
Quando Dio vuol essere Dio nella storia, nel mondo, nel creato, sorge l’uomo.
Ossia Dio crea l’uomo avendo davanti a sé, per così dire, il Figlio e in mente Gesù di Nazareth. Come poteva il Figlio essere Figlio nel creato? Grazie ad una creatura che è immagine e somiglianza del Creatore: l’uomo!
E precisamente l’uomo Gesù di Nazareth!
Cioè Dio ha pensato da sempre l’uomo come sua possibilità di esistenza storica.
Ossia Dio crea l’uomo avendo davanti a sé, per così dire, il Figlio e in mente Gesù di Nazareth. Come poteva il Figlio essere Figlio nel creato? Grazie ad una creatura che è immagine e somiglianza del Creatore: l’uomo!
E precisamente l’uomo Gesù di Nazareth!
Cioè Dio ha pensato da sempre l’uomo come sua possibilità di esistenza storica.
Ma ci pensate?
Quando Dio ha pensato se stesso nel mondo, nella storia, ha pensato l’uomo, Gesù!
Lo so bene che mi sto esprimendo in maniera inadeguata e zoppicante, con parole che richiederebbero una quantità di precisazioni capaci di riempire almeno un libro.
Ma possiamo dire che Dio ha creato l’uomo come l’unica creatura nella quale Egli può essere se stesso, senza smettere di essere Dio.
Quando parliamo di Incarnazione, intendiamo dire che il Figlio di Dio – ossia la seconda Persona della Trinità - ha “trasposto” totalmente la propria vita divina in una vita umana, in un uomo concreto: Gesù di Nazareth.
Con l’Incarnazione il Figlio di Dio ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con intelligenza d’uomo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo.
Così Cristo ci rivela al contempo Dio e ciò che l’uomo può diventare quando si abbandona senza limitazioni a Dio.
Bellissimo!
Bellissimo!
NATALE AL FRONTE (Bruno Ferrero)
Nel dicembre 1914 inglesi e tedeschi si fronteggiavano da due trincee separate da una striscia di terra brutta e piatta, divisa al centro da filo spinato.
Di tanto in tanto delle sagome avanzavano furtivamente nella «terra di nessuno», ma la maggior parte dei soldati si trovava più basso dell'orizzonte a sopportare il fango e l'acqua che stagnavano nelle trincee, intenti solo ad evitare il fuoco del nemico.
La Vigilia di Natale, l'aria era fredda e piena di nebbia. Improvvisamente dei soldati inglesi stupefatti videro delle luci avanzare lungo le trincee nemiche.
Poi venne l'incredibile suono di un canto. I soldati tedeschi cantavano "Stille Nacht". Quando il canto cessò i soldati inglesi risposero con "First Christmas".
Il canto da entrambe le parti durò per un'ora. Poi una voce invitò tutti a superare le linee.
Un tedesco con grande coraggio uscì dalla trincea, attraversò la "terra di nessuno" e scese nella trincea inglese.
Altri commilitoni lo seguirono, con le mani in tasca per dimostrare che erano disarmati.
Altri commilitoni lo seguirono, con le mani in tasca per dimostrare che erano disarmati.
«lo sono un sassone e voi degli anglo-sassoni. Perché mai combattiamo?» chiese.
Nell'alba limpida e fredda del giorno di Natale non ci fu nessuna sparatoria. Gli uomini avevano stabilito fra loro di dichiarare la pace.
«Uno spirito più forte della guerra era all'opera quella notte», commentò un osservatore.
I comandanti di entrambe le parti non approvarono. Essi sapevano che l'amicizia tra nemici dichiarati avrebbe impedito la guerra.
Ma la tregua continuò. Perfino gli uccelli selvatici, che tanto tempo prima occupavano il rumoroso campo di battaglia, ritornarono e furono nutriti dai soldati.
Ma la tregua continuò. Perfino gli uccelli selvatici, che tanto tempo prima occupavano il rumoroso campo di battaglia, ritornarono e furono nutriti dai soldati.
Se gli uomini avessero potuto obbedire al loro desiderio di amicizia e di pace e la tregua non fosse finita subito dopo Natale, sarebbero stati salvati 9 milioni di uomini.
Un soldato inglese che aveva preso parte a quella memorabile pace natalizia morì all'età di 85 anni.
Fino alla fine dei suoi giorni non poteva sentire "Stille Nacht" senza che le lacrime gli rigassero le guance.
Si ricordava degli amici tedeschi che aveva avuto in quel giorno di Natale e che, per quanto ne sapeva, aveva poi ucciso nei giorni che seguirono.
Pace e bene, buon Natale e la benedizione di Dio che sempre ci accompagna sia la nostra forza e consolazione.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
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