GIOVEDì 7 FEBBRAIO 2019 (Mc. 6, 7-13)
“Due"
Il Vangelo è potenza in se stesso. Non ha bisogno di grandi mezzi di trasporto o di comunicazione per raggiungere i cuori e sprigionare la sua forza.
Anzi, più vi si aggiungono tecniche, strategie, strumenti e cose del genere e più si rischia di oscurane la bellezza, ridurne l’efficacia (se mai qualcuno possa limitare l’efficacia del Vangelo!).
Nel Vangelo di oggi Gesù si attarda a descrivere gli atteggiamenti degli annunciatori, mentre non sembra per nulla preoccupato di approfondire il contenuto dell’annuncio che devono portare.
Anzi, l’annuncio sembra tanto semplice e “povero” da lasciare quasi sgomenti per l’efficacia che invece rivela: convertitevi!
Che “il regno dei cieli è vicino” (che sarebbe la seconda parte dell’annuncio così come lo tramanda Mc 1,14) è compendiato in quei gesti dei discepoli compendiati in quel «scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano».
Pertanto non si tratta dell’annuncio di un qualcosa di teorico e astratto, ma concreto e che, in quei gesti, si può toccare con mano.
E oltretutto raggiunge tanto efficacemente gli uomini da venire sanati, liberati, salvati.
Liberazione, guarigione, salvezza…non è forse ciò a cui tutti noi aneliamo?
La malattia fisica e la morte ci fanno spesso toccare con mano quanto siamo bisognosi di essere sanati, salvati, liberati e ad un livello anche più profondo.
Allo stesso tempo, queste realtà ci fanno sperimentare come nessuno sia in grado di porvi realmente e definitivamente rimedio.
Solo il Signore si propone come colui capace di liberare l’uomo e lo fa attraverso l’invio di discepoli muniti soltanto della potenza della sua Parola.
Niente cose o mezzi strepitosi, solo la parola efficace di Gesù!
A noi un po’ manca questa audacia che è espressione di una fede robusta e semplice.
Anche qui, come già nell’operato di Gesù, traspare come l’imperativo della conversione sia sorretto da un dono che precede: l’amore di Dio, la sua elezione.
San Francesco di Sales diceva che si prendono più mosche con un cucchiaino di miele che non con un barile di aceto.
Con questo voglio dire che la conversione vera, quella profonda del cuore, scaturisce solo a partire da un dono offerto, da un amore donato, da una fiducia rinnovata, non dalla minaccia, dalla paura.
Da quest’ultime, al massimo, parte un cambiamento iniziale che, però difficilmente tocca il cuore della persona, ma si limita alla superficie, alla esteriorità.
Se non giunge all’esperienza della gratuità dell’amore ricevuto, della bontà di Dio e della misericordia di cui è destinatario indipendentemente dalle sue opere, l’uomo non riesce in quest’impresa più divina che umana, qual è la conversione del cuore.
In questo senso, anche l’esperienza del male e della sofferenza possono diventare vie che aprono il cuore a questa esperienza salvante dell’amore gratuito di Dio.
infine, li manda a due a due, perchè l'annuncio più potente che il regno di Dio è vicino è rappresentato dall'amore fraterno, dalla fraternità.

LA PREDICA DI S. FRANCESCO (Bruno Ferrero)
Un giorno, uscendo dal convento, san Francesco incontrò frate Ginepro.
Era un frate semplice e buono e san Francesco gli voleva molto bene.
Incontrandolo gli disse: «Frate Ginepro, vieni, andiamo a predicare».
«Padre mio» rispose, «sai che ho poca istruzione. Come potrei parlare alla gente?».
Ma poiché san Francesco insisteva, frate Ginepro acconsentì.
Girarono per tutta la città, pregando in silenzio per tutti coloro che lavoravano nelle botteghe e negli orti. Sorrisero ai bambini, specialmente a quelli più poveri.
Scambiarono qualche parola con i più anziani.
Accarezzarono i malati.
Aiutarono una donna a portare un pesante recipiente pieno d'acqua.
Dopo aver attraversato più volte tutta la città, san Francesco disse: «Frate Ginepro, è ora di tornare al convento».
«E la nostra predica?».
«L'abbiamo fatta... L'abbiamo fatta» rispose sorridendo il santo.

Se hai in tasca il profumo del muschio non hai bisogno di raccontarlo a tutti. Il profumo parlerà in tua vece. La predica migliore sei tu.

Pace e bene, buona giuornata!

Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

Commenti

Post popolari in questo blog

OMELIA GIORNO DI NATALE